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Elezioni 2021 sondaggi: primi, clamorosi, dati. Previsioni ribaltate. Vince...

Elezioni 2021 sondaggi: le prime tendenze sul voto nelle grandi città dell'autunno

LE COMUNALI NELLE GRANDI CITTA’

A cura di Alessandro Amadori, sondaggista e docente universitario

 

Le prossime elezioni amministrative coinvolgeranno un grande numero di comuni, fra cui cinque grandi città: Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. L’esito elettorale in queste città metropolitane avrà un significato di valenza più che locale, ossia nazionale. Non essendo ancora noti né i candidati né gli schieramenti elettorali a loro supporto, fare oggi una previsione dei risultati è chiaramente impossibile. Anche perché molto, se non tutto, dipenderà dalle concrete modalità di conduzione delle specifiche campagne elettorali locali. L’unico ragionamento che si può fare ora riguarda i trend a livello di “sentiment” dell’elettorato, avendo come unità di riferimento i tre principali “blocchi” elettorali: il centro-destra, il centro-sinistra e il M5S.

Chiaramente, lo scenario può cambiare se centro-sinistra e M5S si alleano fra di loro. Ciò premesso, a oggi l’impressione che si ha, in termini di sentiment, è che tre città su cinque (ossia Roma, Milano e Torino) siamo abbastanza fluide, mentre le rimanenti due (Napoli e Bologna) presentano una situazione più cristallizzata. In altre parole, è molto probabile che il centro-sinistra possa vincere, in un certo senso a prescindere da chi saranno i candidati locali, proprio a Napoli e a Bologna. Nelle altre tre città il quadro è invece molto più complesso. A Roma, l’eventuale tentativo della sindaca uscente Virginia Raggi di farsi rieleggere potrebbe avere successo.

A Milano e a Torino, invece, per il centro-destra ci sono buone possibilità di ottenere un’affermazione a sorpresa, se saprà fare le campagne giuste, con i candidati giusti e soprattutto con i temi progettuali giusti. Il Nord ha sofferto molto a causa della pandemia, e il tessuto produttivo delle due metropoli padane ha bisogno di un cambio di passo e di visione, ha bisogno di trovare un nuovo modello per il futuro. Non è perciò affatto escluso che una buona proposta di centro-destra possa risultare fortemente attrattiva in queste due città considerate quasi per definizione “liberal”.

In sintesi, sempre ragionando (azzardatamente) in termini di sentiment, potremmo avere questo risultato: centro-sinistra 2, centro-destra 2, M5S 1. Ancora una volta, una sorta di “pareggio all’italiana”? Per certi aspetti, sì. Ma, come detto, la differenza reale la faranno le candidature, i programmi, e le campagne. In ogni caso, saranno tutte e cinque delle sfide avvincenti. E che vinca il migliore!