Politica

Elezioni Europee, Fiorella Mannoia, come si cambia: da Di Maio a Zingaretti

Marco Zonetti

Abbandonata la passione per il M5s, l'acclamata artista firma l'appello per votare La Sinistra il 26 maggio e "dona" una canzone al Pd

"Luigi Di Maio è il mio Presidente", così dichiarava Fiorella Mannoia qualche anno fa, quando dalle sue pagine social ufficiali era una supporter sfegatata del Movimento Cinque Stelle.

Ma quei tempi sono assai lontani, e fin dall'alleanza tra il virgulto pentastellato e il leader leghista Matteo Salvini, suggellata dalla decisione di formare il governo giallo-verde, la cantante si è sentita delusa dai grillini distaccandosene sempre di più.

Fra le principali detrattrici di Salvini fin dall'inizio della carriera politica di quest'ultimo, Fiorella non ha affatto digerito lo scellerato sposalizio istituzionale del M5s con il Carroccio il cui leader ella apostrofava con carinerie quali: "Prima le istituzioni avevano pudore. Mentre ora è un vomito continuo e a chi dobbiamo dire grazie? A chi ha sdoganato un linguaggio che va bene per un avventore di un bar. Non per un ministro dell'Interno", e altre amenità. Già il 19 marzo scorso si era dichiarata "più arrabbiata che pentita" di aver sostenuto e votato i grillini, e ora è stata annoverata tra i firmatari dell'appello elettorale a favore de La Sinistra alle Europee 2019.

Come se non bastasse, l'acclamata artista ha concesso l'utilizzo della sua ultima canzone "Il prezzo del coraggio" a Nicola Zingaretti per la campagna elettorale del Partito Democratico. 

"Grazie a Fiorella Mannoia" ha risposto il segretario Zingaretti, " che ha dedicato un brano e ha dato la sua voce inconfondibile alla nostra sfida per cambiare, insieme". Un dono di un certo "peso" (per citare il titolo della canzone) da parte di Fiorella al Pd, che ai tempi di Matteo Renzi, ella invece attaccava un giorno sì e due anche.

Ma anche questa volta non si è risparmiata qualche strale. Sulla sua pagina facebook ha infatti dichiarato che "aspetta ancora le scuse da una Sinistra che ha indotto tanti come me a dirottare, anche sbagliando, la propria speranza da un'altra parte". E ancora: "Quando la mia Sinistra, quella che ho sempre votato da quando ne ho diritto dai PCI, PDS, DS, L'ULIVO, PD e tutte quelle altre diavolerie di nomi che gli hanno affibbiato nel corso di questi decenni, chiedera' scusa a me e una larga percentuale di gente che ha votato da un'altra parte perche' si e' sentita tradita, solo allora chiedero' scusa anche io. Chiedetevi dove sono andati a finire tutti i voti persi e perche'. A volte tanta gente di "Sinistra" con la loro intolleranza e saccenza, si comporta come la peggiore destra. Ma si', andiamo avanti cosi', facciamoci del male".