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Elezioni exit poll alle 15 di lunedì: Pd teme il ko, ecco dove. Ultimi rumor

Elezioni regionali exit poll alle ore 15 di lunedì: ultimissime 'expectations' sull'esito delle elezioni regionali

Ci siamo quasi. Domenica e lunedì si vota (finalmente) per le elezioni regionali del 20-21 settembre, un test politico importantissimo soprattutto per il governo, oltre che per il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e per l'opposizione di Centrodestra (Matteo Salvini in testa). La pubblicazione dei sondaggi è assolutamente vietata per legge, ma Affaritaliani.it ha cercato di capire quali sono le aspettative delle principali forze politiche in campo, attraverso le 'expectations' sul voto.

Si tratta di un'importantissimo test elettorale, il primo dopo l'emergenza coronavirus, che inevitabilmente avrà ripercussioni sul governo e in particolare sul Partito Democratico.

Stando alle ultimissime 'expectations', tra i i deputati e i senatori del Pd è convinzione diffusa che la sfida è particolarmente ardua. E tutta in salita. Nel Centrosinistra sono praticamente nulle le speranze di poter vincere in Veneto, dopo Luca Zaia appare viaggiare verso un vero e proprio plebiscito, ma anche in Liguria, nonostante l'alleanza con i pentastellati, le possibilità che Ferruccio Sansa possa sconfiggere il presidente uscente Giovanni Toti - stando ai rumor in casa Dem - sono pochissime.

La Campania è l'unica Regione dove il Centrosinistra, salvo improbabili colpi di scena, sa che la sfida è quasi vinta. Il carismatico presidente uscente Vincenzo De Luca appare molto forte, nonostante la corsa solitaria di Valeria Ciarambino (M5S).

Poi ci sono le tre Regioni dove il Pd governa e dove il timore di perdere, anche se con sfumature diverse, è alto. Quella dove il Centrosinistra ha meno speranza di prevalare sono sicuramente le Marche, dove Maurizio Mangialardi, sindaco uscente di Senigallia, deve vedersela con il Centrodestra unito che candida il deputato di Fratelli d'Italia Francesco Acquaroli. Stando alle 'expectations' della vigilia, in casa Dem, la rimonta non è impossibile ma è difficile.

Una delle sfide più avvincenti è quella della Puglia, dove il Pd teme davvero che il Governatore uscente Michele Emiliano possa essere sconfitto dal candidato del Centrodestra Raffaele Fitto, europarlamentare di FdI. Cauto ottimismo nel M5S che candida Antonella Laricchia e che spera di essere della partita. Il Pd, nonostante le 15 liste a sostegno di Emiliano, sente che la partita non è semplice e che Fitto sia davvero favorito, come dicono da Fratelli d'Italia e dalla Lega. La speranza del voto disgiunto da parte di una fetta di pentastellati si scontra con la convinzione dei grillini che il disgiunto premierà invece la Laricchia, grazia al sostegno di alcuni elettori Dem.

C'è poi la Toscana, terra rossa da sempre dove questa volta il Pd, che si presenta insieme a Italia Viva con Eugenio Giani, teme la sconfitta. Nel Centrosinistra c'è un cauto ottimismo e la speranza è che si ripeta quello che a gennaio è successo in Emilia Romagna, ovvero una chiamata alle urne per fermare l'avanzata della Lega e di Matteo Salvini. Ma questa volta, dicono alcuni deputati Dem, le cose sembrano più difficili e Susanna Ceccardi potrebbe davvero giocarsela all'ultimo voto. Grande incertezza e impressione che possa essere una sfida all'ultima scheda.

In Valle d'Aosta, dove si vota con il sistema proporzionale, il Centrodestra si presenta diviso: la Lega corre da sola mentre Forza Italia e Fratelli d'Italia si presentano con una lista unitaria. Il Pd è in campo con il Progetto Civico Progressista senza alcuna alleanza con il M5S. Da vedere chi sarà la prima forza della Regione che poi, probabilmente, stringerà accordi con uno o più partiti autonomisti.