Politica

Elezioni Sardegna, Meloni trema. Truzzu perde: 'vendetta' leghista. Inside

di Claudio Vaganò

Meloni teme 'ritorsioni' leghiste (con il voto disgiunto) dopo il siluramento di Solinas. In ballo anche Zaia

Lega e Partito Sardo d'Azione potrebbero non votare Truzzu. Todde (M5S-Pd) spera nel successo. Voci e retroscena

 

Trema Giorgia Meloni. Domenica prossima, 25 febbraio, si vota per le elezioni regionali in Sardegna, primo test del 2024 (poi tra tre settimane toccherà all'Abruzzo). La presidente del Consiglio, dopo un lunghissimo braccio di ferro, ha imposto il suo candidato, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, appoggiato da tutto il Centrodestra con la Lega e il Partito Sardo d'Azione che hanno dolorosamente rinunciato alla ricandidatura dell'uscente Christian Solinas al ruolo di Governatore anche per l'inchiesta giudiziaria che l'ha colpito.

Meloni era sicura di vincere. Anzi, stravincere con Fratelli d'Italia oltre il 30%. Ora il problema non è tanto il risultato di lista quanto l'esito del voto per il presidente. In casa M5S e Pd sono molto ottimisti e assaporano la clamorosa vittoria: strappare una regione al Centrodestra con un candidato meloniano sarebbe un trionfo, metterebbe la basi per l'intesa Dem-grillini e sarebbe una botta (politica) pesante per la premier. In casa 5 Stelle sono convinti che la candidata unitaria del Centrosinistra, Alessandra Todde, sia avanti di 3-4 punti su Truzzu.

Ovviamente di sondaggi ufficiali non ce ne sono e a parlare saranno i voti reali con lo scrutinio che comincerà lunedì 26 febbraio alle ore 7. Ma in Sardegna è previsto per le Regionali il voto disgiunto. E il timore in casa Fratelli d'Italia è quello di uno sgambetto di Lega e Partito Sardo d'Azione. Alle Politiche del 2022 la Lega (che inglobava il PSdA mentre alle Regionali ci sono due liste distinte) aveva ottenuto il 6,3%. Non un risultato eclatante certo, ma sufficiente - se mancassero quei voti - per far perdere Truzzo e vincere Todde.

Il timore di FdI è che molti leghisti ed elettori degli autonomisti sardi, furiosa per l'imposizione della premier del suo candidato, votino le loro rispettive liste ma poi scelgano come candidato Governatore o Renato Soru, ex Governatore che corre contro il Pd sostenuto principalmente da Azione, o l'autonomista Lucia Chessa, esponente di Sardigna R-Esiste. Secondo i calcoli che si fanno tanto nel fronte M5S-Pd tanto in casa FdI, basterebbe che mancassero un 4-5% di voti di Lega e PSdA su Truzzu per far vincere Todde. Ovviamente sarebbe una sconfitta pesante e dolorosa per Meloni che ha voluto a tutti i costi la Sardegna con il sindaco di Cagliari.

Una sorta di ritorsione nelle urne, almeno è il timore che si respira tra i fedelissimi della premier, legato anche al no ormai acclarato tanto di Fratelli d'Italia quanto di Forza Italia all'emendamento della Lega che consentirebbe il terzo mandato ai Governatori uscenti, la cosiddetta 'norma salva-Zaia'. Può darsi che siano solo timori e ricostruzioni maligne e che invece il Centrodestra unito vinca, ma la preoccupazione in casa FdI c'è tutta. Come c'è un moderato ottimismo tra i sostenitori di Todde, nonostante la candidata abbia stoppato il comizio congiunto Schlein-Conte (ma forse è un bene, per lei). Strapppare al Centrodestra la Sardegna e assestare un duro colpo a Meloni.