Politica
Emanuele Filiberto, altro che metaverso: cerca aiuto dal governo Meloni
Il ramo maschio della dinastica dei Savoia punta sui "soldi": Emanuele Filiberto è tornato
Dopo il suo ritorno incorse in diverse controverse giudiziarie ed è attualmente ancora in disputa dinastica con suo cugino Amedeo di Savoia – Aosta. EFS non completò gli studi a Ginevra dove nacque in esilio e da giovane ebbe problemi di tossicodipendenza. Poi cominciò ad occuparsi di consulenza finanziaria. La svolta furbetta avvenne –come dicevamo- nel 1995 quando divenne ospite fisso esterno di Quelli che il calcio, condotto su Rai 3 da Fabio Fazio che in pratica è stato di fatto lo sdoganatore del ritorno dei Savoia in Italia. C’è da pensare che ci sia stata appunto una vera e propria strategia dietro quello che è successo.
Naturalmente ha poi provato anche ad entrare in politica ottenendo risultati disastrosi addirittura lo 0,4%, roba dimaiesca. Ed a questo punto veniamo all’attualità perché il furbo principino ha rilasciato una intervista sul Corriere della Sera dichiarando: "Politica? No grazie, adesso voglio rilanciare lo storico Savoia calcio e penso al futuro del metaverso con soci francesi e americani".
E poi –come al solito- ha invece parlato di politica: "Non nego di essere molto contento del nuovo governo Meloni, ministri competenti e spero sia la volta buona per una svolta politica ed economica per l’Italia. E mi ha fatto piacere che il nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa, abbia proposto di celebrare il ruolo dei Savoia nella storia del Paese quando ha detto nel suo primo discorso in Senato “la data di nascita del Regno d’Italia prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale”, insomma il 17 marzo 1861 veniva proclamato il Regno d’Italia e il ruolo dei Savoia nella storia di questo Paese è giusto abbia l’attenzione che merita".
E poi ha cercato di inguaiare l’alto esponente di FdI: "No, non ci siamo sentiti alla vigilia. Ma conosco La Russa da tanto tempo, siamo amici e ci siamo confrontati spesso — specie quando mi candidai alle elezioni europee". Infine è arrivato al dunque. L’intervistatore gli ha chiesto dei gioielli della casa Reale e lì si è scoperto l’inghippo: "Adesso, con grande rammarico, siamo alle vie legali. Perché nonostante l’ottima intesa con Draghi, Bankitalia non ci ha dato altra scelta. E andremo avanti".
Il funambolico principino di Venezia, questo il titolo che gli fu affibbiato solo oralmente dal nonno re a cottimo, punta –come al solito- ai soldi nonostante le rassicurazioni di quando l’Italia li fece –sbagliando-rientrare. Altro che metaversi e Savoia Calcio i Savoia puntano sempre all’argent.
Chiaro anche il motivo degli affettuosi ma pericolosi slinguazzi al nuovo governo e a Meloni e a La Russa. Per risparmiare i soldi dell’avvocato nella causa contro la Banca d’Italia EFS vuole trovare le solite vie oblique e magari una mano dal “vecchio amico La Russa”. Certo che appare veramente strano che il discendente dell’ultimo Re d’Italia Savoia chieda un favore ai discendenti storici del regime. Chissà se Benito Mussolini in spirito sarebbe d’accordo con la faccia tosta dei Savoia. Noi pensiamo di no. E la Russa e Meloni?