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Politica
Mamma, li (Giovani) Turchi! Tra Erdogan e Orfini...

La politica come la storia si diverte spesso con delle coincidenze ironiche.

Da poco tempo abbiamo ben due “Romei” che hanno a che fare con la giustizia, uno per l’affare Consip e l’altro per le polizze alla Raggi.

Ne ho parlato qualche tempo in questo articolo: https://www.affaritaliani.it/politica/la-politica-ai-tempi-dei-romei-464311.html

Ma il “dio delle notizie” non ancora soddisfatto ha voluto ieri fare il bis con i Giovani Turchi che anch’essi hanno doppia e singolare e vieppiù ironica doppia esistenza.

I Giovani Turchi sono quelli evocati ieri dal dittatore del Bosforo, Erdogan, per minacciare ed intimorire i panciafichisti europei.

Ma non si tratta di una setta esoterica di pugnalatori avvolti in abiti bizantini e incorniciati da una mezzaluna ma bensì di neonati che in numero di cinque dovrebbe essere prodotti dalle giovani coppie turche e depositati nell’ accogliente alveo europeo per poi produrre la classica “bomba demografica” che il Duce del fascismo nostrano, Benito Mussolini, tanti anni fa volle identificare a livello popolare con il “pericolo giallo”.

Ma i Giovani Turchi, come noto, sono anche quelli del Pd, Matteo Orfini e Andrea Orlando che altrettanto temibilmente di quelli islamici veraci stanno condizionando da anni la politica del maggior partito italiano, il Pd.

Entrambi, sia Erdogan che i nostrani, hanno poco in mano ma con un certo senso della spettacolarità spesso conquistano le ribalte del proscenio: entrambi minacciano qualcosa; il primo di distruggere l’Europa i secondi il Pd.

Una domanda è d’obbligo: ma Erdogan saprà che ha una “filiale” enotrica?


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
 

Egregio direttore,
ci sia consentita una doverosa precisazione all’articolo di Vatinno pubblicato oggi su AI, dal titolo “Mamma, li (Giovani) Turchi! Tra Erdogan e Orfini…” nel quale viene fatto un ironico accostamento tra la corrente del PD e l’appello alle nascite del presidente turco.

Non abbiamo alcuna intenzione di entrare nelle dinamiche interne del Partito Democratico ma in passato abbiamo ripetutamente cercato di far capire che i Giovani Turchi sono stati un movimento nazionalista che ha pianificato e attuato il genocidio armeno.
L’uso di tale nome (affibbiato a dire il vero negli anni Cinquanta anche al movimento di Cossiga) provoca negli armeni italiani e in tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza storica un sentimento di repulsione e di rabbia. È come se un partito politico decidesse di chiamare (o accettare che venga chiamata) una propria corrente interna con il nome di Hitler Jugen.

Nel 1915 un milione e mezzo di armeni vennero massacrati in quello che è comunemente riconosciuto come il primo genocidio del Novecento; i sopravvissuti dovettero abbandonare la propria terra natale e tutti i beni. Ancora oggi, il “Sultano” Erdogan e la Turchia continuano a perseguire una politica negazionista.
E, ci creda, è davvero penoso continuare a leggere o ascoltare quasi quotidianamente il termine “Giovani Turchi”.

Le saremmo grati se potesse pubblicare questa precisazione a beneficio dei lettori(e dei politici) che ancora non conoscono quella tragica pagina di storia.

Cordiali saluti e buon lavoro

CONSIGLIO PER LA COMUNITA’ ARMENA DI ROMA
www.comunitaarmena.it

 

Tags:
erdogangiovani turchimatteo orfini





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