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Europee exit poll domenica alle 23. E gli ultimi inside sul voto dicono che...

Elezioni europee exit poll domenica alle ore 23: ecco gli obiettivi di tutti i partiti per le elezioni europee 2019

Elezioni europee 2019, ci siamo. Domani, domenica 26 maggio, gli italiani sono chiamati al voto e alle ore 23 di domenica su Affaritaliani.it le prime stime sui risultati delle elezioni in collaborazione con il sondaggista Renato Mannheimer
 

Alla vigilia dell'apertura delle urne per le elezioni europee Affaritaliani.it ha cercato di capire quali sono gli obiettivi delle forze politiche in campo. La Lega di Matteo Salvini è sicura di migliorare il 17% delle Politiche del 2018 e conta di risultare il primo partito italiano. Se un mese fa l'obiettivo era addirittura il 35%, con qualcuno che sperava nel clamoroso 40 (come Renzi nel 2014), oggi i target sembrano ridimensionati. Nel Carroccio considererebbero "soddisfacente" il 25%, buono il 28 e ottimo tutto ciò che arrivasse dal 30% in su. Qualche parlamentare spera nella radicalizzazione del voto, o di qua o di là, per cercare di prendere consensi in extremis a Forza Italia e a Fratelli d'Italia. Ma c'è anche chi teme che l'eccessivo spostamento a destra delle ultime settimane possa ridurre il bacino elettorale.

Il Movimento 5 Stelle e Luigi Di Maio hanno come target il 24% e avere almeno un voto in più del Partito Democratico risultando così la seconda forza del Paese. Qualcuno nei pentastellati spera ancora nel colpaccio e nel sorpasso sulla Lega, ma molti altri preferiscono restare con i piedi per terra. Un risultato deludente sarebbe sotto il 22% mentre sotto il 20 sarebbe una vera e propria sconfitta. Il Pd ha sentito un'aria buona, anche se non ottima, sperando di recuperare nel finale. Il primo obiettivo di Nicola Zingaretti è migliorare il 18% dell'anno scorso alle Politiche, anche se la vera speranza è quella di superare i 5 Stelle con il "sogno" del 25%. E, comunque, di fare almeno il 20%.

Forza Italia considera il 10% la barriera sotto la quale il risultato delle Europee sarebbe deludente. In molti temono di non fare la doppia cifra e qualcuno parla di possibile "disastro" addirittura sotto l'8%. Anche se tra gli azzurri c'è chi ricorda che Silvio Berlusconi in campo "dovrebbe valere almeno un 10%", ma "forse questo discorso andava bene anni fa", si lascia scappare un azzurro. Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni sente il vento in poppa ed è sicuro di superare ampiamente la soglia di sbarramento del 4%. Il primo obiettivo è il 5%, discreto, il secondo è il 6, buono. Oltre quota 6% sarebbe un "ottimo" risultato. Qualcuno in Fdi ha ancora la speranza di superare clamorosamente Forza Italia.

Tra i partiti minori +Europa sente la possibilità di arrivare alla fine a raggiungere la soglia del 4% ed eleggere così deputati al Parlamento europeo, anche se prevale la preoccupazione che lo sbarramento sia troppo alto. La Sinistra di Nicola Fratoianni ha come obiettivo quello di superare il 2% e dimostrare che esiste una sinistra a sinistra del Pd. Attenzione però al Partito Comunista di Marco Rizzo, fieramente contro l'Ue e la Nato, che potrebbe essere una sorpresa di queste elezioni superando La Sinistra (almeno così dicono parlamentari dem). Obiettivo 1% per i Verdi e per le due formazioni di estrema destra, Forza Nuova e Casapound.