Politica
Fdi, Giorgia Meloni ad Affaritaliani.it: "Trump insegna, stop ai buonismi"
"Ne abbiamo fatta di strada e oggi FdI è un soggetto dinamico e imprescindibile nella politica italiana ed europea e lo sarà ancora di più nel futuro"
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è stata l’unica ospite italiana alla CPAC (Conservative Political Action Conference), la più importante manifestazione annuale del mondo conservatore americano, svoltasi nel fine settimana vicino a Washington. Affaritaliani.it ha intervistato la Meloni, accompagnata in questo viaggio negli Stati Uniti dal deputato di Fdi Carlo Fidanza, per un fare un bilancio della sua partecipazione al CPAC.
Meloni, un bilancio di questa missione americana?
"La mia presenza alla CPAC testimonia il crescente interesse che il nostro progetto sta suscitando anche a livello internazionale. Dopo le 30 delegazioni che dieci giorni fa sono venute a Roma da tutta Europa per celebrare il nostro ingresso in ACRE, il partito europeo dei Conservatori e Riformisti, da Washington arriva un’altra testimonianza di attenzione verso Fratelli d’Italia. Ma tutto questo sta accadendo non soltanto all’estero ma soprattutto in Italia, come dimostrano i dati delle ultime Regionali in Abruzzo e Sardegna dove FdI è stato l’unico partito a crescere oltre alla Lega. Segno che siamo sulla strada giusta".
Che effetto le ha fatto parlare dallo stesso palco pochi minuti dopo il Presidente Trump?
"Una grande soddisfazione.. se penso a quando 6 anni fa abbiamo fondato FdI e i grandi giornali nemmeno ci citavano. Ne abbiamo fatta di strada e oggi FdI è un soggetto dinamico e imprescindibile nella politica italiana ed europea e lo sarà ancora di più nel futuro. Poi ho ascoltato da Trump un discorso molto lungo e appassionato in cui ha rivendicato i risultati delle sue principali battaglie. “America is booming” ha più volte ripetuto, grazie al taglio delle tasse su famiglie e imprese. Una ricetta che vorrei importare anche in Italia, dove invece il governo gialloverde dilapida miliardi per una misura assistenziale come il reddito di cittadinanza.
E poi la questione del muro al confine con il Messico per contrastare l’immigrazione clandestina. Io penso che Trump abbia ragione: se negli USA serve un muro deve essere costruito un muro, se da noi serve il blocco navale nel Mediterraneo bisogna fare il blocco navale. Non è più tempo di buonismi.
Non è un caso che Trump non abbia firmato il Global Compact e che FdI sia stato in prima linea contro questo patto sciagurato, ottenendo la settimana scorsa una vittoria storica alla Camera. Lo abbiamo stracciato dall’opposizione e con soli 50 parlamentari, pensi a cosa potremmo fare se gli italiani ci regalassero numeri più alti...".
Guardiamo alle Europee del 26 maggio. Che cosa succederà?
"Lo decideranno gli italiani con il voto. Noi stiamo allargando Fratelli d’Italia per costruire un grande movimento dei conservatori e dei sovranisti italiani. Se gli italiani ci daranno fiducia allora si farà più concreta l’alternativa e si potrà lavorare rapidamente per salvare Salvini dall’abbraccio mortale con i 5 Stelle.
In questo momento i grillini possono sembrare l’alleato migliore possibile per Salvini, lui cresce e loro perdono terreno. Ma per l’Italia il prezzo dei continui rinvii e dei veti incrociati, dalla Tav alla flat tax alla legittima difesa, sta diventando troppo alto e alla fine anche Salvini rischia di farsi male. Serve al più presto un governo coeso che dia risposte urgenti soprattutto sull’economia: sblocco dei cantieri, riforma del codice degli appalti, taglio delle tasse per le imprese, abolizione del reddito di cittadinanza, no all’aumento dell’Iva, abrogazione dell’ecotassa.
Insomma, Salvini-Meloni invece di Salvini-Di Maio....
"Beh diciamo che oggi Salvini gode di un consenso ampio tra gli italiani, che sicuramente lo vogliono al governo.
Allora la domanda delle Europee non sarà tanto “volete Salvini o no?” ma “chi volete al governo con Salvini?”. E noi pensiamo che una nuova coalizione coesa, coerente, aperta ma con una forte identità, che abbia come faro la difesa dell’interesse nazionale italiano, sia la risposta a questa domanda. Ci candidiamo a rappresentare quella parte consistente di italiani non di sinistra che, nonostante l’ottimo lavoro di Matteo, la Lega non la voteranno mai ma che non accettano più il malgoverno dei 5 Stelle".