Politica

Ue, FdI: "Meloni non toglie soldi a scuola e sanità per dare altre armi a Zelensky"

Fidanza: "Salvini-Vance? Meno distinguo ci sono e meglio è"

Di Alberto Maggi

"A Bruxelles si devono rendere conto che molti europei che vivono lontani dalla Russia non la percepiscono come una minaccia immediata"


Carlo Fidanza, eurodeputato di lungo corso, è certamente uno degli uomini con cui Giorgia Meloni si confronta più spesso in questa fase. “Ma no - si schermisce il capo-delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e da qualche mese anche Vicepresidente di ECR, il partito dei Conservatori europei - ciascuno di noi apporta il suo contributo e poi Giorgia fa la sintesi migliore. Per me - dichiara Fidanza intervistato da Affaritaliani.it - è un orgoglio quotidiano vedere quanta strada abbiamo fatto e quanto la nostra premier sia ascoltata e apprezzata a livello europeo e internazionale”.

Giovedì a Bruxelles avete celebrato il primo vertice dei capi di governo di ECR. “Si, oggi i Conservatori europei esprimono tre primi ministri (oltre a Meloni, il ceco Peter Fiala e il belga Bart De Wever, ndr), quanti i socialisti. Se a maggio l’amico George Simion vincerà le presidenziali in Romania saranno quattro. Si continua a crescere, grazie alla leadership di Giorgia Meloni”.

Meloni che ha annunciato la partecipazione al prossimo vertice di Parigi sull’Ucraina, mentre le opposizioni la accusano di non sapere che pesci prendere… “Soltanto una sinistra disperata può raccontare certe barzellette. Prenda l’ultimo Consiglio europeo: Meloni chiede di cambiare nome al piano ReArm Europe per ricomprendere anche altre voci relative a sicurezza e difesa e il piano cambia nome (si chiamerà Readiness 2030, ndr); Meloni propone una garanzia pubblica Ue per stimolare investimenti privati e non fare solo più debito pubblico e la proposta viene approvata; Meloni dice no all’invio di truppe in Ucraina senza un mandato chiaro e oggi Macron parla di missione ONU e gli USA di una possibile estensione dell’articolo 5 della NATO per proteggere l’Ucraina, proprio come proposto dall’Italia. È la linea del buon senso che si sta facendo largo”.

Si nota un po’ di freddezza con Ursula? “Non la metterei così, solo che a Bruxelles si devono rendere conto che molti europei che vivono lontani dalla Russia non la percepiscono come una minaccia immediata e quindi alcuni toni vanno evitati e alcuni passaggi spiegati meglio. Non stiamo tagliando soldi a scuola e sanità per regalare altre armi a Zelensky, come qualcuno vuol far credere; stiamo ragionando su come trovare nuove risorse per stimolare investimenti nella difesa dei nostri diritti di cittadini e della nostra democrazia, dalla cybersicurezza alla protezione delle infrastrutture strategiche, ricostruendo la nostra capacità di deterrenza contro minacce militari e ibride. È molto diverso ma bisogna spiegarlo bene, altrimenti si finisce a fare il gioco dei nemici dell’Occidente.”

La sensazione è che dobbiate spiegarlo anche a Salvini… a proposito, come la mettiamo con la telefonata a Vance e i continui distinguo? “Niente di male se uomini di governo si parlano, ma ovviamente in politica estera la linea la danno il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri. Detto questo, è una fase talmente delicata che meno distinguo ci sono e meglio è”.

Se Salvini parla con Vance, quand’è che Meloni parlerà con Trump? “Mi auguro davvero a breve. Oltre all’Ucraina, su cui va dato atto a Trump di aver smosso le acque, abbiamo la delicatissima partita dei dazi su cui Meloni è concentratissima per evitare danni al Made in Italy”. Intanto non si spegne l’eco della polemica su Ventotene… “Abbiamo toccato un nervo scoperto della sinistra, che infatti ha reagito in modo isterico e intollerante. Persino le ‘vecchie glorie’, da Prodi a Bertinotti, invece di predicare saggezza straparlano con toni violenti. Purtroppo si sta ricreando un clima pericoloso, con continue aggressioni ai nostri ragazzi nelle scuole e nelle università che si sommano agli attacchi contro le forze dell’ordine. Non abbiamo bisogno di vecchi e nuovi cattivi maestri”.

Intanto, mentre il Pd andava a Ventotene voi vi siete ritrovati a Subiaco per celebrare San Benedetto. “La nostra Europa è fondata sui valori cristiani e non sull’annullamento delle identità nazionali come vorrebbe la sinistra. Valori antichi che coniughiamo con le ricette di una Destra moderna su crescita economica, green, lavoro e immigrazione. I veri temi che i cittadini ci chiedono di affrontare”, conclude Fidanza.

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