Politica
Finocchiaro al Quirinale? Dubbi. Pesa la vicenda Ikea e incassa mega-pensione
Nel 2013 SRenzi bocciò la candidatura della senatrice al Quirinale, nel dopo-Napolitano, in quanto non abbastanza "anti-Casta"
Quirnale, Anna Finocchiaro nel totonomi di Enrico Letta
Anna Finocchiaro, 66 anni, siciliana di Modica-inserita da Enrico Letta, 55 anni, tra le personalità candidabili per il dopo-Mattarella- non fa il magistrato da 34 anni, perché è stata in Parlamento dal lontano 1987 (fu eletta nelle liste del vecchio Pci) al 2018, quando Matteo Renzi, 46 anni, decise di “rottamarla” e di non inserirla nelle liste, bloccate, del PD. L'allora Sindaco di Firenze bocciò la candidatura della senatrice al Quirinale, nel dopo-Napolitano, in quanto non abbastanza «anti-Casta», sia per la troppo lunga e visibile carriera politico-parlamentare sia a causa delle foto, stampate da un settimanale, che la ritraevano a fare spesone all'Ikea, con due agenti della scorta, che spingevano i carrelli.
La toga (rossa, ca va sans dire) Finocchiaro l'ha indossata per soli 6 anni in Sicilia, prima a Leonforte e poi a Catania. Nel giugno del 2018, il plenum di Palazzo dei marescialli, accogliendo la richiesta del Guradasigilli, Andrea Orlando, 52 anni, del Pd, aveva destinato donna Anna al dipartimento degli Affari di Giustizia del ministero di via Arenula. Tre mesi dopo, però, il nuovo ministro, il grillino Alfonso Bonafede, 45 anni, aveva inviato una lettera al CSM, spiegando che intendeva avvalersi della collaborazione dell'ex senatrice calabrese del PD ed ex giudice, Doris Lo Moro, 66 anni. Ma non del pur prezioso lavoro dell'ex collega, Finocchiaro, siciliana come l’allora Guardasigilli pentastellato, che aveva convinto Giuseppe Conte, 57 anni, a scendere in politica.
La scelta di Bonafede, ovviamente, non risultò gradita alla diretta interessata: «Non capisco questa decisione. Dopo 31 anni in Parlamento, non posso tornare a fare giurisdizione attiva. I giudici, che fanno politica, non hanno la terzietà per rientrare nel loro ruolo», aveva dichiarato, molto irritata, la signora, in un'intervista, puntigliosa, in cui ricordava gli attacchi, ricevuti da Bonafede, quando lei era ministra e lui deputato.
Quindi, venti giorni dopo, l'ex parlamentare del Pd (ma con radici di antica militanza nel Pci) prese carta e penna per chiedere al Consiglio superiore della magistratura di poter riporre, definitivamente, nell'armadio la toga indossata, per la prima volta, nel lontano 1981. Malizioso il commento di un giornale, “Il Fatto Quotidiano”, da sempre sostenitore della linea pro-toghe, la stessa seguita, in politica, da donna Anna: «La Finocchiaro chiede la pensione. Fare il magistrato semplice, invece, no?». Il suo vitalizio, pur tagliato da Roberto Fico, 47 anni, è di 9 mila euro lordi al mese, mentre le spettano 45 mila euro a legislatura (8) per il sofferto reinserimento nel lavoro.
La pensione, incassata dal gennaio 2019, è cospicua, considerando anche gli avanzamenti di carriera, scattati nel lungo periodo in cui la signora serviva il Paese, svolgendo un altro lavoro, quello di parlamentare. Beata lei, ma chi paga questa pensione, visto che donna Anna versava i contributi da parlamentare ? Siamo tutti noi, perché i contributi, cosiddetti figurativi, che l’ex toga di Modica e numerosi suoi ex colleghi hanno maturato, compresi nell’assegno pensionistico, sono, appunto, solo nominali, ovvero regalati dallo Stato. La Finocchiaro è in buona, e nutrita, compagnia. A scorrere l’elenco dei “pensionati d’oro”, si arriva ai 150 milioni che, stando all’ex presidente dell'Inps, Tito Boeri, ci costa, ogni anno, questo esercito di super-pensionati…