Politica
Gelmini: da ministra berlusconiana a compagna Maria Stella (Rossa)
L'ex Forza Italia sostiene che "anche in chi è rimasto nel partito c’è preoccupazione per la deriva che ha preso"
La ministra Gelmini spara a zero su Forza Italia, il partito che le ha dato tutto nella vita
Strana arte quella della politica; ha la prodigiosa capacità di trasformare uomini e cose adattandoli alla situazione contingente. La mattina, appena alzati e sotto l’influsso ancora presente di Morfeo si è liberali. Verso l’ora di pranzo si diventa di sinistra e la sera, prima del meritato riposo, si è di destra.
Questo è accaduto all’onorevole ministra Maria Stella Gelmini ex devota di Silvio Berlusconi ed ora divenuta la “compagna” Stella (Rossa) che spara ad alzo zero sui suoi vecchi colleghi e amici del centrodestra e specificatamente proprio quelli di Forza Italia, il partito che le ha dato tutto nella vita.
In una intervista al Corriere della Sera Stella Rossa ha infatti aperto le cateratte di un veleno antico e distillato con amorevole sapienza e dedizione. Tutto è partito da una domanda ipotetica e abbastanza lontana da ipotesi fattuali: lei andrebbe al governo con Azione (ndr: il partito in cui ora milita) insieme al centrodestra? Al che Stella Rossa rispondeva indispettita: "Non lo farei. Sarebbe un governo di destra. Di centro in quello schieramento non c’è più niente. Giorgia Meloni si è alleata con due partiti che hanno messo da parte qualsiasi volontà di riforme. Sono liberali della domenica: adesso contrastano anche il rigassificatore a Piombino, la privatizzazione di Ita, l’introduzione di concorrenzialità per le spiagge".
Prendiamo atto che la Gelmini sposa il programma non del centrosinistra, ma tout court proprio quello della sinistra. Per carità non c’è niente di male nel cambiare idea quando l’evidenza spesso brutale dei fatti porta a questa determinazione, ma farlo proprio adesso che ha appena lasciato la casa madre suona tanto di ripiccuccia da portinaia in paturnie perché non le hanno dato la mancia a Pasqua. Perché questo profondo (e rispettabile) cambiamento ideologico Stella Rossa non l’ha prodotto e mostrato al grande pubblico quando era ministra nel pienissimo delle sue alte funzioni istituzionali?
Poi Maria Stella si produce in quello che nella corsa o nella maratona si definisce tecnicamente un (ardito) affondo e lascia cadere con noncuranza altre due gocce di curaro: "Anche in chi è rimasto in FI c’è preoccupazione per la deriva che ha preso". Dunque la Nostra paventa l’esistenza di Quinte Colonne armate pronte a scompigliare Forza Italia e a tagliare la testa del Re.
Quella dei “nemici interni” non è un argomento che faccia più tanto effetto dai tre libri che scrisse Aristotele (ci perdoni il grande filosofo se lo scomodiamo per questa bagatella) sulla Retorica. Siccome non c’è nessuno a supportare la temeraria tesi si getta comunque il dubbio sperando nelle paure ataviche dell’inconscio politico acuito dalla vicinanza delle elezioni prossime venture. Ma Silvio le cose del mondo le conosce molto bene, se non altro per la sua attività imprenditoriale, ancor prima che politica.
E sa benissimo che la ministra sta cercando solo di avvelenare le fonti per destabilizzare gli azzurri, ma nessuno ci casca. I nemici non sono dentro il partito cara Stella Rossa, sono fuori e lei è una di essi.
Come diceva quel detto? ah sì… “La gratitudine è il sentimento del giorno prima”. È proprio vero.