Politica

Giochi del Mediterraneo del 2026, "Ritardi non per colpa del governo Meloni"

Di Alberto Maggi

Renato Perrini (Fratelli d'Italia): "Ecco perché serve il commissario"

Il governo parla di "gravi ritardi". Di chi è la colpa? Dei governi precedenti o della Regione Puglia a guida Emiliano?
"I ritardi non sono addebitabili al Governo Meloni. In questi anni ho richiesto più volte di audire in Commissione Bilancio, il direttore generale dell’Asset Elio Sannicandro per fare un monitoraggio dei finanziamenti. Il sospetto che qualcosa non andasse come doveva andare mi è venuto constatando che sul grande evento assistevo a tanti convegni, tante slide, tante parole e pure a tanta cartellonistica, ma neppure a un cantiere. I gravi ritardi sono attribuibili ad una mancanza di comunicazione tra Regione Puglia Comune di Taranto e Governo centrale che hanno prodotto una grande confusione. Nel dicembre 2022  grazie alla mia richiesta di audizione venni  a conoscenza che i 150 milioni promessi prima dal Governo Conte e poi Draghi non erano ancora  arrivati, che i 50 milioni della Regione Puglia non erano  stati stanziati". 

Consigliere Perrini, lei è stato uno dei primi che ha sollevato il problema. Lei è favorevole ai Giochi?
"Si, sono favorevole ai giochi del Mediterraneo ma sono contrario alle illusioni e alla politica demagogica. I Giochi del Mediterraneo rappresentano una straordinaria opportunità per il nostro territorio che non può essere mortificata da ritardi, inefficienze, giochi politici di preminenza territoriale e scarico di responsabilità per nascondere palesi inadeguatezze che rischiano seriamente di mettere a repentaglio un evento che avrebbe solo ricadute positive sulla città di Taranto sotto ogni profilo. Serviva ristrutturare e potenziare le strutture già esistenti. A Taranto e in provincia esistono palestre e scuole che cadono a pezzi e sono inagibili.  La mia preoccupazione era che si stava pensando a progetti, pubblicizzando video e rendering di centri sportivi e grandi opere, senza pensare al dopo, a chi doveva gestirle, mantenerle e manutenerle. Ritenevo invece di concentrasi soprattutto su palestre e su opere che, anche successivamente, potranno essere sfruttate dai cittadini".