Politica

"Meloni, più continuità che innovazioni. Ingessata da burocrazia, Colle, Ue.."

Di Alberto Maggi

Meloni, fase politica nuova o l'ultimo rantolo della vecchia? Parla Marcello Veneziani, intellettuale di destra, scrittore ed editorialista

"Mi pare fuori tempo l’idea di un nuovo Pdl conservatore"

 

Giorgia Meloni premier rappresenta l'inizio di una fase politica nuova o l'ultimo rantolo della vecchia politica?
"Presto per dirlo, ma il fatto che sia per la prima volta una donna, che per la prima volta sia un premier di destra e che si riaffermi con lei la politica dopo l’epoca dell’antipolitica (populisti e tecnocrati al governo) è almeno in partenza una forte novità".

 

Riuscirà la premier a rinnovare le istituzioni italiane?
"Anche qui le variabili sono troppe e le previsioni sono azzardate. Diciamo che è realistico aspettarsi un mix di innovazione e continuità. Il rischio è che le innovazioni siano solo contentini simbolici e la continuità sia più sostanziale. Per ora le aspettative del rinnovamento sono convogliate sul presidenzialismo, (più l’autonomia per i leghisti). Troppo o troppo poco, ma sarebbe un forte segnale di svolta".

Non teme che la burocrazia statale, spesso invisibile all'opinione pubblica, possa frenare l'azione di Meloni?
"Non solo la burocrazia. Meloni è ingessata da una serie di fasce, dalla burocrazia agli assetti istituzionali, dal Quirinale alle direttive europee, dalla linea Draghi all’affiliazione Nato a cui ha rinnovato la sua totale adesione".

Il rapporto con l'Europa è fondamentale. Come trovare equilibrio tra promesse elettorali e rapporto con Bruxelles?
"L’equilibrio con l’Europa passa da una correzione di tiro della Bce e da un riposizionamento dei rapporti di forza in seno all’Europarlamento e quindi alla Commissione: un’alleanza popolari-conservatori potrebbe infrangere l’attuale assetto consociativo e magari restituire i socialisti all’opposizione; ne avrebbero bisogno, dopo il Qatar-gate ancor più".

Marcello Veneziani e Giorgia Meloni
 

Meloni e Fratelli d'Italia sono il grande partito conservatore di massa che mancava in Italia?
"Non c’è dubbio che sono loro i candidati più attendibili, anche per una ragione di rapporti di forze, non certo Berlusconi. Mi pare fuori tempo l’idea di un nuovo Pdl conservatore. Poi, indubbiamente, c’è un’ala irriducibile della destra sociale che non si riconosce nella linea conservatrice soprattutto se, anziché avere i valori tradizionali come riferimento, inclina verso un liberalismo atlantico".