Politica

Giorgia Meloni valore aggiunto del Centrodestra

Vincenzo Caccioppoli

Nella sarabanda dei sondaggi che si stanno susseguendo con cadenza ormai quasi giornaliera sull’importante appuntamento elettorale emiliano, i due contendenti alla presidenza della regione, sembrano ormai divisi da una incollatura. Ma analizzando il voto delle singole liste si evince un particolare che dovrebbe far riflettere quanto si stanno prodigando da giorni, soprattutto fra i grandi giornaloni, a voler evidenziare in ogni modo un contrasto fra i due grandi protagonisti del centrodestra Salvini e la Meloni. Di fronte ad una Lega che sembra arretrare di qualche punto in una flessione che è quasi fisiologica, dopo la gran corsa per mesi fino a sfiorare il 40% dei consensi, si registra un costante aumento di Fratelli di Italia, che pare avantaggiarsi sopratutto della piccola flessione del partito di Salvini. In poche parole si tratterebbe di un semplice travaso di voti che perciò non nuocerebbe affatto alla coalizione. Ecco allora che l’apporto del partito della Meloni, la cui crescita a livello personale sembra davvero senza sosta, potrebbe alla fine risultare decisivo in una contesa in cui l’esito pare davvero legato a pochi voti di margine.

Pare perciò quantomeno irrealistica la presunta gelosia o irritazione del leader leghista di fronte all’avanzata della sua alleata. Primo perché Salvini che tutto è fuorchè stupido, ha interesse a vincere in Emilia e sa bene che da solo non va da nessuna parte, ma ha bisogno di ogni possibile alleato che possa portare fieno in cascina. Secondo perchè come detto la perdita di consenso della lega è largamente compensata dall’ascesa di Fratelli d’Italia e in piccolissima parte da Forza Italia e quindi il discorso non cambia nella sostanza. E in ultimo la Lega mantiene comunque ben saldo il primato a livello nazionale e può sempre contare sul triplo dei voti dell’alleato e perciò sostanzialmente gli equilibri non cambierebbero all’interno della coalizione. D’altra parte come detto più volte il voto in Emilia rischia sempre più di diventare più un test nazionale che locale e può davvero dare una spallata ad una maggioranza di governo che ogni giorno si mostra più litigiosa e fragile.

Certo fa molto comodo agli oppositori di Matteo Salvini creare ad arte una supposta competizione con la coriacea e sempre più convincente ragazza della Garabatella. Ma quando si parla di voti ed elezioni Matteo Salvini, da abilissimo stratega politico quale è, sa bene che le polemiche e le aspirazioni personali non giovano alla causa e per lui quello che conta è portare a casa il risultato. La Meloni come dimostrano gli ultimi sondaggi è in grado davvero di potere essere il vero ago della bilancia delle votazioni in Emilia, se come sembra il suo partito dovesse raccogliere voti fra i tanti elettori ormai delusi dal movimento 5 stelle. La Meloni dal canto suo sta assumendo un atteggiamento molto prudente in questa campagna elettorale, stando bene attenta a non rubare troppo spazio a quella che Salvini considera come una delle sue battaglie campali. Le sue apparizioni in Emilia Romagna sono state infatti molto rarefatte, rispetto alla presenza quasi costante del suo alleato leghista. Questo sia per rispetto verso chi in Emilia si sta giocando moltissimo avendo anche scelto un suo candidato come presidente della Regione e sia proprio per non alimentare ipotetiche e probabili strumentalizzazioni da parte di chi vede liti ed incomprensioni in una normale dialettica fra alleati.

Forse le difficoltà del Pd e dei cinque stelle a livello nazionale suggeriscono di provare a creare tensione e nervosismo per provare un ultimo tentativo di distogliere l’attenzione su un governo mai cosi incerto e litigioso su ogni questione sia interna che internazionale. Ma tutti se ne devono fare una ragione la Meloni è troppo intelligente, scaltra e coerente per poter alimentare una querelle che può solo nuocere ad un voto cosi importante. La sua richiesta di voto anticipato in caso di vittoria della Bergonzoni in Emilia, che a molti è parso quasi come uno sgarbo istituzionale verso il Colle, rappresenta in maniera evidente quanto la posta in gioco sia altissima, ben più importante di qualsiasi velleità o interesse di parte. La Meloni oggi è il vero valore aggiunto del centrodestra e Salvini sa bene che se vuole vincere in Emilia come nelle altre Regioni che presto andranno al voto ha bisogno anche e sopratutto di Fratelli d’Italia e della Meloni. Come si è visto con il governo Conte bis le liti e le velleità personali stanno frantumando la debolissima maggioranza di governo. Salvini e la Meloni sono troppo furbi ed abili per cadere nel tranello in cui molti osservatori ed analisti politici sembrano volerli far cadere. La dialettica in politica è utile e necessaria, ma la sintesi poi è quella che fa la differenza. E la sintesi in questo caso prevede solo una cosa per i nostri due eroi, mandare a casa Pd e cinque stelle.

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