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Scontro totale governo-giudici, il Csm stronca la separazione delle carriere

L’allarme: la misura veicola l’idea di toghe non imparziali. Ma il ministro Nordio tira dritto

di redazione politica

Scontro governo-giudici, l'allarme del Csm e la risposta del ministro Nordio

Il governo accelera sulla riforma della Giustizia e va allo scontro con i giudici, ieri infatti il Consiglio superiore della magistratura si è espresso e ha stroncato la misura sulla separazione delle carriere dei magistrati. La risposta del ministro Nordio però non si è fatta attendere: rispettiamo il parere del Csm - ha detto il Guardasigilli - ma non ci fermiamo. La maggioranza tira dritto nonostante l'allarme lanciato dal Csm che ieri ha stroncato la riforma costituzionale. Lo ha fatto - riporta Il Corriere della Sera - con un parere che lancia l’allarme su "nodi problematici che sarà necessario sciogliere", su un "cambio di paradigma" dagli effetti "difficilmente pronosticabili", su un testo che "veicola un'idea di deficit di imparzialità" dei giudici. Ma i piani del governo non cambiano: "Grandissimo rispetto per il parere del Csm, ma dobbiamo rispettare il volere degli elettori", spiegava il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ieri sera, assistendo al debutto in Aula del disegno di legge di revisione costituzionale.

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Ma soprattutto, ieri, - prosegue Il Corriere - è stata la giornata in cui Nordio ha dovuto ricomporre la microfrattura con Forza Italia sull’emendamento di Enrico Costa che modificava il testo della riforma, tagliando via il sorteggio per i soli componenti laici del Csm. Dopo un faccia a faccia con il capogruppo di FI Paolo Barelli e un incontro con il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, Nordio ha spiegato: "Abbiamo voluto ricomporre la dialettica interna, il provvedimento deve essere blindato, eventuali correzioni porterebbero allo slittamento di questa che è la madre di tutte le riforme". Mentre una nota di FI azzerava i dissidi: "Abbiamo voluto dare un segnale. Si procederà con legge ordinaria".

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