Politica
Giulia Grillo: “Serve collegialità, basta capo politico. La Lega? Un incubo”
Per Giulia Grillo "governare assieme alla Lega è stato un incubo, vogliono favorire solo il Nord-Est"
"Per me non è in discussione la persona ma il ruolo del capo politico, che è privo di contrappesi. Ci vuole collegialità nelle decisioni": lo ha affermato l'ex ministra della Salute Giulia Grillo, parlando della situazione interna a M5s in un'intervista al Fatto Quotidiano. "Per essere chiari non voglio mettere Di Battista, che pure ritengo di grande valore, al posto di Di Maio", ha assicurato, "ma con questo assetto non possiamo andare avanti. Siamo nati come un Movimento senza un leader".
Per Giulia Grillo "governare assieme alla Lega è stato un incubo, vogliono favorire solo il Nord-Est". Con la fine del governo, ha aggiunto, "da una parte mi sento liberata ma sono anche arrabbiata, stavo lavorando bene e sarà un vero peccato non raccogliere i frutti di tutto quel lavoro". "Non c'è alcuna fronda e con Alessandro (Di Battista) ci siamo sentiti solamente dopo che ho rilanciato il post", ha assicurato. "L'ho fatto solo perché abbiamo sbagliato a non essere critici con la Lega nel governo precedente, e ora non dobbiamo commettere lo stesso errore con il Pd. I dem hanno valori sicuramente più simili ai nostri, ma in questi anni li hanno spesso traditi".
M5s, Elena Fattori: "Il problema non è Di Maio ma l'accentramento"
“E’ stata data un’interpretazione sbagliata. Io sono tra i 70 che hanno firmato, quelle firme sono per mettere all’ordine del giorno della prossima riunione una modifica del regolamento del gruppo al Senato". Detto questo, la senatrice M5s Elena Fattori, sempre dai microfoni di L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, ribadisce che "abbiamo sollevato la questione che queste assemblee sono solo uno sfogatoio, alla fine decide il capogruppo" e che "vorremmo un gruppo un pochino più unito e deliberante". "Il problema - spiega, entrando nel vivo di quella che è stata interpretata come una 'fronda' interna al Movimento - non è la persona Di Maio ma il fatto che ci sia una sola persona che accentra tutto il potere. In un Movimento che dovrebbe essere democrazia dal basso - sottolinea ancora - non va bene, e i risultati lo stanno dimostrando”.