Giuseppe Conte, fenomeno "pop": le sue piazze sono piene... le urne vedremo - Affaritaliani.it

Politica

Giuseppe Conte, fenomeno "pop": le sue piazze sono piene... le urne vedremo

Di Lorenzo Zacchetti

I bagni di folla del leader del M5S, nonostante le misure di prevenzione per il Covid, fanno riflettere: come incideranno sull'imminente tornata elettorale?

Ermal Meta ci è rimasto male ed è difficile dargli torto. Di fronte alle immagini degli affollatissimi comizi che Giuseppe Conte sta tenendo in varie piazze d’Italia, il musicista giustamente si chiede perché allora non si possano svolgere i concerti, visto che gli assembramenti sarebbero simili.

Certo, non è comune che un esponente politico riesca a suscitare gli stessi entusiasmi dei divi del pop, se non addirittura superiori. Il tema non è certo nuovo e sul carisma di Conte si è ampiamente dibattuto anche di recente, prima per l’evento di Montevarchi con la presenza di Andrea Scanzi e poi per gli articoli pubblicati da “Il Fatto Quotidiano” sull’eloquio e il carisma del nuovo leader del M5S.

Qualcuno si è sorpreso, vista la vicinanza che il direttore Marco Travaglio ha dimostrato in più occasioni all’ex Presidente del Consiglio, compresa ovviamente la pubblicazione del libro “I segreti del Conticidio”. Ma stupirsi è illogico, perché il dibattito è naturale protagonista anche sui giornali che hanno una propria posizione e non la nascondano ipocritamente: d’altra parte, vi pare logico che anche il più obiettivo dei giornalisti non abbia un pensiero personale in merito ai fatti dei quali si occupa ogni giorno?

Il punto non è questo, bensì la professionalità che consente di presentare i fatti e le relative opinioni in maniera corretta e fedele al patto di lealtà che lega ognuno di noi con i propri lettori.

Mi pare francamente che gli interventi di Selvaggia Lucarelli, Peter Gomez e Antonello Caporale abbiano fornito un quadro chiaro ed esaustivo della situazione e se il diretto interessato si è davvero arrabbiato, come si mormora, pazienza: è la stampa, bellezza.

Comunque la si pensi su Conte e il M5S, il dato di realtà è rappresentato dal suo fortissimo appeal nei confronti dei cittadini. Si potrà obiettare che anche Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Matteo Renzi hanno vissuto fasi di analoga popolarità, ma per tutti loro esse hanno coinciso con il punto più alto della propria parabola di potere. Che, in alcuni casi, è finita con insospettabile rapidità.

Nel caso di Conte, l’aspetto eclatante è che il suo carisma rimane intatto anche dopo la sua forzata uscita da Palazzo Chigi e la susseguente discesa in campo non più come “avvocato del popolo”, ma come esponente di una singola parte politica. Eppure i consensi popolari non accennano a scemare, anzi tracimano rispetto al perimetro del M5S, che difficilmente sarà tanto largo quanto lo fu nelle politiche del 2018.

I bagni di folla di Conte spiccano ancora di più in un panorama nel quale l’imminente tornata elettorale (con amministrative, suppletive e regionali) sembra non scaldare particolarmente gli animi. Quando i leader politici segnavano non solo la propria epoca, ma la storia del Paese, Pietro Nenni coniò la celebre frase “piazze piene, urne vuote”. I conti di questa tornata elettorale li faremo il 5 ottobre, ma intanto le piazze piene sono già un dato di fatto. E di straordinaria importanza.