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Giustizia, Governo "sorpreso" dalle parole dell'Anm. Poi difende la tripletta

di redazione politica

La maggioranza, dopo la risposta dell'Anm, si prende tempo per pensare e torna all'attacco delle toghe. Le parole del sottosegretario Mantovano

Scontro Governo - toghe, Palazzo Chigi difende la tripletta. Le parole del ministro Tajani

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da Il Messaggero, ha replicato alle parole dell'Anm: "Mi limito a dire che trovo singolare l’imputazione coatta di Delmastro. Il Gup non può diventare un nuovo Pm. Anche per questo come Forza Italia e come governo andremo avanti sulla riforma della separazione delle carriere che è uno dei pilastri storici del nostro programma, ed era un sogno irrealizzato di Berlusconi". "Non vedo alcun attacco contro i magistrati - precisa - Andremo avanti con la riforma della Giustizia che è un preciso impegno preso di fronte agli elettori". Il governo non cerca vendette contro i giudici? "Il ministro Nordio è un magistrato, è evidente che nessuno cerca vendette contro i magistrati - risponde il ministro - Le riforme possono piacere o meno, per noi è importante distinguere i ruoli costituzionali. Il Parlamento fa le leggi, i magistrati le applicano". E sul caso Santanchè: "Fanno fede le parole del ministro e per noi il caso è chiuso - afferma Tajani - È una questione di principio: siamo garantisti, non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio". E ancora: "Da parte nostra non c’è scontro. A qualcuno non piace la nostra riforma della giustizia. Legittimo. È invece inaccettabile che la notizia di un avviso di garanzia sia data a un giornale prima che alla persona interessata. È un atto a tutela della persona. Non una condanna”.