Politica

Gli italiani innamorati di Meloni l'hanno votata. E ora se la tengano

Di Paolo Diodati

Tra chi l'ha votata, già tanti, pentiti, dicono “Ma prima del voto diceva tutt'altro, come facevamo a pensare che fosse un trasformista tale...”

Meloni, v'è piaciuta? E adesso ve la tenete

“T'è piaciuta”, diceva Renato Carosone in una canzonetta: l'hai voluta, l'hai sposata, “e se o mellone è uscito bianco, mo co' chi t'hai vo' pija'?” O mellone bianco, stava e sta, per cocomero bianco, cioè per fregatura. Ha voluto il maschile, con tante oche al seguito che vorrebbero passare alla Storia per tale importante rivoluzione linguistica, maschilista e antifemminista? O tutta questa confusione, riscontrabile in tutti i giornali, è dovuta alla preferenza di Duce, decisamente migliore di Ducessa?

Comunque, visto e sentito il nostro Melone addirittura anteporre il suo atlantismo all'europeismo, aspramente criticata il 5/8, da Alemanno del suo stesso partito, con la ridanciana sottomissione a Biden entusiasmandolo con un sottinteso antifascista, anzi, anti-italiano “civis americanus sum”, non resta che cantare a chi l'ha votata “T'è piaciuta? - pardon -  T'è piaciuto, t'è piaciuto? Se o Melone è un bidone, mo co' chi t'ha vo' pija?”

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Tra chi l'ha votata, già tanti, pentiti, dicono “Ma prima del voto diceva tutt'altro, come facevamo a pensare che fosse un trasformista tale...” e pensano di mollarla o già l'hanno mollata. Tra i pentiti, soprattutto chi giudicava solo “un neo” la sua errata posizione sulla guerra, troppo entusiasticamente, senza se e senza ma, filo americana, abbracciata a Zelensky e Biden. Un neo, rispondevo, di quelli che degenerano in tumori maligni. Essere immersi in questo tumore è il problema più importante che dovremmo contribuire a risolvere e non tramite la guerra.