Politica
Governo, Conte: "Non ho dubbi, sulle zone rosse rifarei quello che ho fatto"
Il premier rimanda l'ipotesi di un suo partito: "Pensarci adesso sarebbe folle". Tutta la concentrazione è sugli Stati Generali
Governo, Conte: "Non ho dubbi, sulle zone rosse rifarei quello che ho fatto"
Giuseppe Conte prepara gli Stati Generali. Da domani a villa Pamphilj per otto giorni ci sarà l'atteso evento, da cui dovranno nascere tutte le decisioni per affrontare la pesante crisi economica che sta colpendo l'Italia dopo l'esplosione della pandemia Coronavirus. Il premier - al Corriere della Sera - anticipa alcuni temi chiave, ma soprattutto rimanda l'idea di un suo partito personale. "Sono qui - spiega Conte - non per interessi personali, per favorire qualcuno o degli amici, ma solo per spirito di servizio, è un incarico gravoso, ma sarebbe folle da parte mia dedicare anche una sola caloria a questi pensieri". Aggiunge di non temere di essere indagato dai magistrati che lo ascolteranno oggi, sulla decisione di non aver chiuso i comuni di Alzano Lombardo e Nembro: «Perché ho agito in scienza e coscienza, perché mi sono subito messo a disposizione e sono assolutamente sereno». Ed è convinto di avere allora preso le decisioni giuste: «Rifarei quello ho fatto, senza alcun dubbio».
Più certezze, invece, su quello che succederà agli Stati Generali da domani: "Lavoriamo - spiega Conte al Corriere - ad una rete nazionale unica in fibra ottica, a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale, introdurremmo un decreto di semplificazione per gli appalti che porterà l’autorizzazione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane. Porteremo l’Alta Velocità al Sud, oltre a collegare Roma con Genova, Pescara ed Ancona".
Conte spera che il centrodestra, che ha detto di no sulla partecipazione al confronto sul Piano di rilancio, "ci ripensi, confido di poter recuperare un confronto, magari li inviterò di nuovo alle fine del confronto con le parti sociali". Mentre ha voglia di sottolineare lo spirito degli incontri che si apriranno a Villa Doria Pamphilj: «Abbiamo il dovere di programmare un rilancio del Paese, stiamo lavorando per le misure più immediate, ma dobbiamo recuperare una visione strategica, con specifici progetti di investimenti che chiederemo all’Europa di finanziare. Il nostro Recovery plan lo presenteremo a settembre, ma già oggi stiamo lavorando un piano di rilancio più ampio che sarà condiviso da tutti i ministri e da tutte le forze di maggioranza e che presenteremo alle forze produttive e sociali che da sabato incontreremo".