Politica

Governo, Conte stoppa l'operazione responsabili. Ora resa dei conti con Renzi

Berlusconi frena qualsiasi tentativo di soccorso di Forza Italia

Questa e' l'ultima maggioranza possibile: il messaggio che il premier Giuseppe Conte ha consegnato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, ad esponenti del Movimento 5 stelle al Senato e' un ulteriore segnale che la caccia ai 'responsabili' ha subito una forte frenata. I fari sono puntati su palazzo Madama, e' in quella sede che si decidono le sorti dell'esecutivo. Sarebbe stato lo stesso Letta, sempre secondo quanto si apprende, a comunicare ad emissari, anche M5s, che Berlusconi ha fermato qualsiasi tentativo di soccorso azzurro.

Non sono solo 'Cambiamo con Toti' e Udc a non prestarsi ad operazioni simili, il Cavaliere ha fatto sapere che tutto il centrodestra si muovera' compatto. Gli unici veri movimenti si annoverano nel campo del Maie. A palazzo Madama non e' possibile costituire un nuovo gruppo, ecco il motivo per cui ex pentastellati che puntano a 'fermare' Renzi stanno studiando la possibilita' di fare proprio del Maie un 'enclave' a difesa di Conte. Cercando di convincere tutti gli ex M5s a transitare nel gruppo e di portare dalla propria parte anche altri esponenti nel Misto.

Per dare l'idea che si puo' controbilanciare la forza di Italia viva a palazzo Madama. Ma e' una manovra che non porta per ora a numeri aggiuntivi, anche se 'boatos' del Senato danno per certa una pattuglia di 10 responsabili pronti ad uscire allo scoperto qualora la situazione degenerasse. Non basterebbero comunque a sostituire i 18 renziani.

"Ci potrebbe essere anche una maggioranza numerica, ma non sarebbe certo una maggioranza politica", taglia corto un 'big' dem. Si capira' nei prossimi giorni se risponde al vero che il presidente del Consiglio voglia rompere gli indugi, nel caso saltasse il patto che ha portato alla costituzione del 'Conte 2'. Ovvero che il premier, di fronte alle manovre renziane, possa 'sfidare' sul serio Iv e ipotizzare una sua discesa in campo a capo di una lista che comprenda Pd, M5s e Leu. Per rivendicare il lavoro portato avanti finora e continuare a guidare il processo che dovrebbe portare l'Italia fuori dall'emergenza sanitaria ed economica. Il finale del braccio di ferro tra Conte e Renzi non e' ancora scritto, ci sono ancora margini per una ricomposizione, anche perche' non e' solo il Pd in pressing affinche' si trovi una soluzione. Il primo passaggio vero sara' la presentazione della nuova bozza del 'Recovery' da parte del ministro dell'Economia Gualtieri. L'obiettivo di Conte e' far si' che il piano approdi al piu' presto (il 4 ma piu' probabilmente il 7) in Cdm ma occorrera' superare le resistenze in atto.

Tuttavia c'e' da registrare che si sta lavorando per evitare una rottura sul piano e aprire un confronto politico al Mef sulla destinazione dei progetti. Iv non chiude per il momento, una rottura porterebbe infatti alle dimissioni delle ministre in Consiglio dei ministri. E ad uno 'show down' in Parlamento che i 'fautori' della sopravvivenza dell'attuale esecutivo non vogliono in nessun caso. Da qui il pressing affinche' il premier receda dai suoi intenti di sfidare Renzi in Parlamento. La linea del Pd e' quella del no a 'maggioranze raccogliticce' ma anche il presidente del Consiglio non sarebbe convinto della fattibilita' di una 'operazione responsabili'.

Lo stallo nei rapporti tra Conte e Renzi e' pero' certificato dalla mancanza di contatti tra i due. "Nessuno ci ha chiamato", spiega un 'big' di Iv. La prospettiva di un Conte-ter non convincerebbe ne' il presidente del Consiglio ne' il Movimento 5 stelle. "Nessuna fiducia nelle manovre di Renzi", dice un esponente di primo piano del Movimento 5 stelle. Il timore e' che Iv miri soltanto a defenestrare il premier. E anche l'idea di un rimpasto con un possibile ingresso nell'esecutivo di 'big' come Orlando o addirittura dello stesso Renzi viene derubricata.

Qualora dovesse frantumarsi la maggioranza rosso-gialla nel borsino tornerebbe a salire lo scenario del voto anticipato. Perche' il Movimento 5 stelle e' aggrappato al premier Conte e non potrebbe - spiega una fonte pentastellata - appoggiare esecutivi alternativi. E pure Pd e Leu non guardano con particolare favore all'ipotesi di un esecutivo istituzionale, anche se il centrodestra potrebbe non chiudere, con modalita' diverse, ad una prospettiva del genere. "Di sicuro - spiega una fonte di FI - non ci prestiamo a fare da Croce rossa a questo governo o a Conte"