Politica
Governo, Crosetto: "Serve subito un patto istituzionale tra politica e magistratura"
Il ministro della Difesa rilancia anche sull'immunità parlamentare
Crosetto: "il mio piano per lo stop alla Guerra dei Trent'anni governo-giudici"
La guerra tra governo e magistrati, ulteriormente aggravata dopo le conseguenze del caso Almasri, continua. Oggi toccherà ai ministri indagati, Nordio e Piantedosi dare spiegazioni al Parlamento sul rimpatrio del torturatore libico, ma intanto è il ministro della Difesa Guido Crosetto a lanciare una proposta per una tregua. "Serve - spiega Crosetto a Il Corriere della Sera - un patto istituzionale tra politica e magistratura per far cessare "la Guerra dei Trent’anni", modernizzare le strutture dello Stato e rendere l’azione del governo più rapida, ed efficiente. Non parlo di atteggiamenti della magistratura in generale, ma di sue frange, pezzi di correnti che pensano che il potere legislativo ed esecutivo debbano essere sottoposti a una sorta di controllo e autorità morale che si sono auto-attribuiti, tenendo sotto scacco gli altri".
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Crosetto torna sul caso Almasri: "Quello - prosegue il ministro a Il Corriere - è un piccolo pezzo del puzzle, pur clamoroso. Non esiste automatismo nell’iscrivere sul registro degli indagati un premier, ministri, un sottosegretario. Esiste sempre la possibilità del magistrato di valutare i fatti come deve. Tanto varrebbe eliminare la norma dell’obbligatorietà dell’azione penale: ognuno di loro la usa come gli pare. Bisogna tornare - dice Crosetto - all'immunità parlamentare. Lo dico io che non sono parlamentare e non ne usufruirei, ma se la nostra Costituzione è considerata "la più bella del mondo", perché quella è l'unica parte che è stata cassata? Era uno dei capisaldi dell’equilibrio tra poteri. In tutte le nazioni chi esercita funzioni così delicate gode, finché dura il mandato, di una protezione".
Crosetto sulla separazione delle carriere: "Ci stiamo lavorando, ma a differenza di molti, io mi preoccupo anche della possibilità che questa riforma possa creare "caste" ancora più chiuse e forti, come dice Marcello Pera. Il punto vero, però, è un altro: può un governo avere il potere di decidere in fretta, stando al passo con i tempi, sempre più rapidi, delle scelte? Lo fa Trump, ma anche autocrazie che oggi si muovono con disinvoltura e ci scavalcano. Possono decidere in un giorno, noi in tre anni".