Politica
Governo, Meloni: "Manovra senza visione"
Manovra, Meloni ha presentato i quasi 800 emendamenti di Fratelli d'Italia
Meloni: "Il reddito di cittadinanza è una misura che disincentiva il lavoro e favorisce quello nero"
Giorgia Meloni ha presentato in una conferenza stampa presso la sede del partito gli emendamenti di Fratelli d’Italia, circa 800, alla manovra di bilancio. Ancora una volta, in apertura, la leader dell’unico partito di opposizione denuncia “l’intollerabile” atteggiamento del governo nei confronti del Parlamento, che ha avuto la possibilità di vedere il testo della legge solo a pochi giorni dalla sua approvazione. “Sono colpita dall’assoluto silenzio stampa verso questo comportamento del governo verso il parlamento, che ormai è come se non esistesse” denuncia la Meloni.
Nello stesso tempo si fa notare come se fdi ha presentato 785 emendamenti la maggioranza ne ha presentati ben 6290, segnale inequivocabile della mancanza di coesione e anche forse di fiducia verso una manovra che secondo la Meloni sarebbe “senza nessuna visione”. Il numero degli emendamenti sarebbe, infatti, la prova che i partiti che fanno parte della maggioranza giocano più ruoli e che non sarebbero così convinti nel merito della nuova legge di bilancio del governo Draghi. “ Non c’era certo bisogno del genio di Draghi per partorire una manovra così deludente” chiosa la leader di fdi. La maggiore colpa di questa manovra sarebbe insita nella mancanza di quei provvedimenti di politica economica che possano creare le condizioni per una crescita duratura, che è ben altra cosa del rimbalzo del Pil di quest’anno, che “ è fisiologico dopo il quarto peggior calo del Pil registrato nel 2020, dopo i tre del periodo bellico”.
La prima critica che Fratelli d’Italia pone nel merito della legge è che gli 8 miliardi di euro di taglio delle tasse, sono poca cosa di fronte all’ammontare delle entrate statali annuali ( circa 540 miliardi) e che soprattutto non vanno a toccare quello che dovrebbe essere la priorità per Fratelli d’Italia, e cioè il taglio del cuneo fiscale. I circa 800 emendamenti del partito si muovono su due direttrici principali : la Sanità, con il contrasto al Covid e il sostegno alla crescita economica e alle imprese. Per quanto riguarda la sanità Fratelli d’Italia pone ancora una volta il problema del rafforzamento del trasporto pubblico, considerato come uno dei primi cluster della diffusione del contagio. E lo fa proponendo uno stanziamento di 200 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece la campagna vaccinale il partito di opposizione fa una proposta abbastanza dirompente, destinata probabilmente a far discutere. 1 miliardo di euro da destinare ad eventuali indennizzi da reazioni avverse al vaccino, che possano provocare invalidità gravi e permanenti. Forse in questo modo, secondo i proponenti, si potrebbe superare quella diffidenza e paura che magari molti che non vogliono vaccinarsi, hanno verso i nuovi sieri anti covid. “ occorre che lo stato si assuma le proprie responsabilità. E questo non vuol dire essere no vax ma porsi delle domande, che è il compito di una opposizione seria e responsabile, come quella sul prezzo a cui lo Stato avrebbe pagato i vaccini, che è ancora secretato, senza che se ne capisca il motivo”
Per la scuola, altro tema molto caldo sul fronte covid, Fdi invece propone di adottare per tutta Italia, il modello Marche, e cioè la destinazione di risorse per dotare le scuole della ventilazione meccanica controllata per l’areazione. Per quanto riguarda il sostegno alle imprese fdi propone una super deduzione del costo del lavoro e dell’Ires in caso di nuove assunzioni. Si propone anche eliminazione dell'Irap per autonomi e società di persone e l'estensione del regime forfettario ai soggetti con ricavi fino a 100.000 euro.
Per quanto riguarda il reddito cittadinanza misura che da tempo Fratelli d’Italia propone di abolire, perché come ribadito dalla Meloni “E’ una misura che disincentiva il lavoro e favorisce quello nero.” Si propone l'introduzione dell’assegno di solidarietà, una misura che intende sostenere quei nuclei familiari con almeno un componente ultrasessantenne, minore e disabile, quindi persone che non sono abili al lavoro, chiaramente limitatamente a famiglie in difficoltà economiche.
Infine non può mancare un capitolo dedicato alla questione delle cartelle, tanto discussa e che alla fine ha partorito una mini proroga di 9 giorni. Giorgia Meloni ribadisce che questo fatto è inaccettabile “ perché se viene prorogato lo stato di emergenza, questo deve valere per tutti e quindi anche per imprese e famiglie, che a causa magari di chiusure e crisi economica non sono stati in grado di ottemperare ai debiti col fisco” e quindi un emendamento ad hoc prevede una tolleranza fino al 1 febbraio 2022 per i pagamenti di cartelle e debiti col fisco.