Politica
Governo ministri: Salvini, Tajani e... Molti colpi di scena. Nomi. Ultimissime
Governo, per Salvini (oltre all'Interno) spunta l'ipotesi vicepremier e ministro degli Affari regionali
Governo, grana Mef per Meloni. Panetta dice no. Tajani...
L'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia, dopo una lunga riunione a Roma, ha dato pieno mandato a Giorgia Meloni per trattare con gli alleati la formazione del nuovo governo. Dagli esponenti di FdI arriva la solita litania, "non abbiamo parlato di nomi e di ministri", ma è evidente che ormai la trattativa per la compagine governativa è entrata nel vivo. "Si parte dalla competenza e se quella migliore dovesse essere trovata al di fuori degli eletti, a partire da FdI, questo non sarà certo un limite", ha osservato Meloni parlando ai suoi. Questo, però, "non cambia la natura fortemente politica del governo", ha rimarcato la leader di Fratelli d'Italia, "perché i governi sono politici quando hanno un mandato popolare, un programma definito, una visione chiara e una guida politica".
Le ultimissime, incrociando diverse fonti della coalizione di Centrodestra, vedono Matteo Salvini in bilico tra il ministero dell'Interno, che è la richiesta principale della Lega, e il ruolo di vicepremier con delega agli Affari regionali. Nel primo caso si tratterebbe del ritorno al Viminale per gestire l'emergenza sicurezza e cercare di bloccare gli sbarchi di immigrati clandestini, il secondo caso - opzione B - sarebbe una soluzione più che altro a uso interno. Salvini, attaccato dai nordisti (Umberto Bossi in testa) per aver - dicono - abbandonato il tema del federalismo, gestirebbe in prima persona l'attuazione dell'autonomia regionale, in primis al Veneto. Un modo per zittire il dissenso interno dopo il deludente risultato elettorale del 25 settembre.
Intanto fonti leghiste fanno sapere che è stata una "mattinata e un pomeriggio di incontri e colloqui di Salvini, pronto a un incarico di governo, con esponenti dell’industria, del commercio e dell’agricoltura. Al centro dei confronti soprattutto il caro bollette che resta una priorità per la Lega. Se non interverrà il governo in carica, dovrà essere la prima preoccupazione dell’esecutivo di Centrodestra che verrà".
Se Salvini non andasse all'Interno, per la poltrona del Viminale resta in corsa il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto del segretario leghista nel 2018 con il Conte I e gradito anche alla leader di Fratelli d'Italia. Per la Lega si parla con sempre maggiore insistenza del ritorno (dato praticamente per certo) di Gian Marco Centinaio alle Politiche agricole e salgono le quotazioni di Edoardo Rixi alle Infrastrutture/Trasporti (uno dei temi chiave elencati ieri dopo il consiglio federale del Carroccio). Serve anche una donna leghista, o Mara Bizzotto (vicinissima a Luca Zaia) agli Affari regionali (se Salvini va al Viminale) o Giulia Bongiorno probabilmente alla Funzione Pubblica visto che alla Giustizia dovrebbe andare Carlo Nordio.