Allarme urne tra i renziani: ansia per elezioni e referendum
Pd a rischio: la mappa
Maurizio Pessato, presidente di Swg, pur non avendo ancora dati in mano, afferma ad Affaritaliani.it che "è ipotizzabile un contraccolpo elettorale sul Partito Democratico dopo il caso Guidi". Non solo, ad avvantaggiarsene maggiormente "sarebbe il Movimento 5 Stelle". Vedremo cosa accadrà nelle intenzioni di voto, ma certamente all'interno del Pd e in particolare tra i renziani c'è preoccupazione per gli effetti politico-elettorali della 'bufera petrolio'.
E' vero che la sinistra dem, gli alfaniani e i verdiniani (come scritto su Affaritaliani.it) non faranno cadere l'esecutivo, ma a questo punto gli occhi sono tutti puntati sul riferendum no-triv del 17 aprile e sulle elezioni amministrative di giugno. In televisione, su RaiTre dalla Annunziata, il presidente del Consiglio ha cercato di mostrarsi sereno, difendendo Maria Elena Boschi e rilanciando l'idea del governo del fare contro le polemiche strumentali delle opposizioni divise.
Dietro le quinte, però, è palpabile il timore che molti elettori che magari non erano interessati alla consultazione del 17 aprile ora possano decidere di recarsi ai seggi quasi come sfida al premier e al suo governo. Tra i renziani c'è anche la preoccupazione che a questo punto le elezioni amministrative, in programma fra due mesi, possano essere un passaggio difficile per il Pd.
A Milano è quasi certo che si andrà al ballottaggio, forse con Giuseppe Sala in vantaggio su Stefano Parisi (non di molto) ma con i giochi tutti aperti al secondo turno. A Torino il timore è che Piero Fassino sia costretto a un pericoloso ballottaggio, viste anche le candidature a sinistra, o con i 5 Stelle o con il Centrodestra se ritroverà unità. A Bologna è quasi impossibile la vittoria al primo turno, nonostante sia una storica roccaforte del Pd.
A Napoli addirittura il Pd sembra fuori dal ballottaggio e dietro al sindaco uscente De Magistris e al Centrodestra che dovrebbe ricompattarsi su Lettieri (con il M5S in agguato). A Roma Giachetti sembra favorito sulla Meloni per il secondo posto (la vittoria della grillina Raggi al primo turno sembra infatti scontata) anche se la leader di Fratelli d'Italia appare in rimonta e molto vicina, sempre che il Centrodestra non ritrovi l'unità mettendo a quel punto quasi certamente fuori dai giochi il Pd.
E' del tutto evidente che poi, in prospettiva, si guarda al referendum costituzionale di ottobre. Renzi spera che per quella data tutto sia dimenticato, altrimenti gli italiani potrebbero riservare una brutta sorpresa al presidente del Consiglio (che ha legato il suo futuro politico a quella consultazione). I sondaggi danni il sì al ddl Boschi in leggerissimo vantaggio, ma con gli indecisi ancora al 40-45%, ma il caso Guidi, unito al possibile flop del Pd alle Comunali, potrebbero spingere i no verso l'alto in modo estremamente pericoloso per il premier e il suo governo.