Politica

Governo,Responsabili? "Quanti ne vogliono.Il Senato non vota contro se stesso"

Alberto Maggi

Parla Gianfranco Rotondi. "Renzi ha già un patto con Salvini"


Prima di tutto tiene a precisare di non essere dalla partita e di essere fuori dai giochi. "Non me ne frega niente di fare il responsabile. Mi piace discutere con Conte, come abbiamo già fatto in passato, di politica e del futuro della Dc. Tema culturale con conseguenze anche politiche, ma non in questa legislatura". Gianfranco Rotondi, deputato iscritto al gruppo di Forza Italia di Montecitorio, è un profondo conoscitore delle dinamche delle Aule parlamentari e degli assetti di Palazzo. "Io metto in ordine le cose che vedo e che leggo", spiega ad Affaritaliani.it l'ultimo dei democristiani, leader della Dc e co-fondatore del Partito del Popolo Italiano.

Matteo Salvini ha smentito l'ipotesi di voler dar vita a un esecutivo con l'altro Matteo, Renzi. "Un mio governo con Renzi? Sono tutte fantasie, non c'è alcuna ipotesi", ha tagliato corto il segretario del Carroccio a margine di un flashmob davanti al ministero del Lavoro per chiedere una legge sulla videosorveglianza negli asili nidi e nelle case di cura.




Rotondi però non crede a questa smentita. "Se Renzi è così determinato (nel mettere a rischio la maggioranza, ndr) vuol dire che sa dove vuole andare ed evidentemente ha già un patto con Salvini. Se no sarebbe un vero e proprio suicidio politico", spiega il deputato democristiano. "Probabilmente, in fondo, tra i due Matteo un'intesa c'è. Anche se non è chiaro per andare dove...".

Il tema caldo resta comunque quello della possibile uscita di Italia Viva dal governo e di quali conseguenze porterebbe l'eventuale strappo dei renziani. Si fa tanto parlare di 'responsabili' al Senato che sarebbero pronti a intervenire per soccorrere l'esecutivo (e anche per non andare alle urne e perdere la poltrona). Ci sono davvero? Li troveranno a Palazzo Madama? "Ne trovano quanti ne vogliono, perfino nella Lega potrebbero essercene. Il mondo cambia vorticosamente ed è assai difficile che il Senato voti per la sua dipartita", argomenta Rotondi. Che poi aggiunge: "Per esperienza, e ne ho viste tante, posso dire che sono figure tecniche che si trovano senza grosse difficoltà, ma che si manifestano sono quando è il momento. Prima è impossibile trovarli, inutile cercarli".

E infatti fonti parlamentari del Pd leggono quanto accade in queste ore - tra riunioni semi-segrete e contatti telefonici o via sms/whatsapp - come una fase fluida che non dovrebbe portare però alla nascita di un nuovo gruppo, appunto dei 'responsabili', ma alla disponibilità di 6, 7 o massimo 8 senatori pronti a votare con il governo o la maggioranza su singoli provvedimenti, in Commissione o in Aula, nel caso venga ufficializzato lo strappo di Renzi e l'esecutivo dovesse trovarsi in serio pericolo sotto il profilo dei numeri.