Politica

Governo, "Salvini e Di Maio come Craxi e De Mita. Un po' litigano, un po'..."

Alberto Maggi

I due ci sono o ci fanno? Parla Gianfranco Rotondi

"Sono come Craxi e De Mita che hanno governato la settima potenza del mondo relegando tutte le opposizioni sotto il 40%". Gianfranco Rotondi, parlamentare di Forza Italia e leader della Democrazia Cristiana, intervistato da Affaritaliani.it, analizza l'editoriale del direttore Angelo Maria Perrino 'La lite continua tra Di Maio e Salvini. Ma i due leader ci sono o ci fanno?' (clicca qui per leggerlo) con il quale si ipotizza che i due vicepremier fingano di litigare ma in realtà siano d'accordo. "Non sono affatto due sprovveduti - spiega l'ex democristiano Rotondi -. Salvini è il miglior politico in campo oggi e Di Maio non è certo quel ragazzoto ignorantello che qualcuno vuole dipingere. Bisogna capire chi sono gli avversari e non sottovalutarli". Insomma, secondo il deputato azzurro il segretario della Lega e il capo politico del M5S "sono d'accordo anche se allo stesso tempo tra loro esiste una vera dialettica, visto che hanno storie politiche profondamente diverse. Salvini è il leader di un partito di destra che in Europa si allea con l'estrema destra. Di Maio ha un elettorato misto segnato anche da un certo radicalismo di sinistra. E' un'alleanza tra diversi e la capacità dei populisti è quella di fare sintesi. In Italia abbiamo una destra e una sinistra populiste che trovano una sintesi e una destra e una sinistra non populiste (Forza Italia e Partito Democratico) che non trovano una sintesi".

Rotondi spiega che "Forza Italia dovrebbe dire che rappresenta l'alternativa a tutti e due i populisti e che alle prossime elezioni politiche non sosterrà Salvini premier ma si presenterà come un centro popolare alternativo alle ali estreme. Così almeno alle elezioni, anche se non le vince, partecipa. Poi eventuali alleanze (anche con il Pd) si faranno dopo il voto, inutile parlarne oggi". Mara Carfagna candidata premier per il Centro? "Non so se sarà lei, certamente serve una carta nuova, potrebbe anche essere qualcuno fuori dalla politica o lo stesso Berlusconi. Se invece Forza Italia si alleasse con Salvini nel vecchio Centrodestra gli elettori moderati non ci voterebbero e sarebbe solo una liquidazione a saldo e stralcio per una quindicina di persona pronte a salire sulla barca di Salvini".

"I due vicepremier - aggiunge ancora Rotondi - hanno una forte dialettica ma sono concordi nel governare per tutta la legislatura arrivando al punto che faranno alleanze anche sul territorio. Per ora a Salvini fa comodo usare i rottami del Centrodestra, cioè noi, per consolidare il suo potere acquisendo assessori e presidenti di Regioni, ma non è certo il Centrodestra la sua prospettiva futura. A un certo punto dirà che lancia la lista Salvini con la parte governativa del M5S ma senza il simbolo di Forza Italia e della Meloni. Poi farà un appello a chi vorrà salire sul suo carro. Se fossi in Salvini farei così, un consiglio il mio", conclude Rotondi.