Politica
Guccini-Meloni, coppia inedita? Il cantautore e la leader di FdI...

Un episodio dimenticato dai più e cioè quando Giorgia...
Guccini – Meloni: coppia inedita?
Francesco Guccini interviene da “Zoro” Diego Bianchi a Propaganda Live (La7) e rivela particolari inediti sul suo rapporto con Giorgia Meloni.
Lo scaltro conduttore lo provoca (ma si vede che c’è una scaletta) e Guccini inizia con un affondo:
“Lei dice che quando è nata, il fascismo non c’era più. Dice anche di essere cristiana, ma quando è nata anche Cristo era già morto…”.
Giusto. Hegeliano ma anche Engeliano, dato l’ambiente, peraltro recentemente dedaminalizzato.
Poi continua:
“Credo che ad esempio lei non riuscirà mai a dire apertamente che il 25 aprile va festeggiato perché ha segnato un momento fondamentale per gli italiani, quello della Liberazione”.
E poi ricorda improvvisamente (ma c’è una scaletta) un episodio dimenticato dai più e cioè quando Giorgia Meloni inopinatamente lo chiamò:
“Io non sapevo neanche chi fosse. Ai tempi era la segretaria dei giovani di Alleanza Nazionale e voleva che io partecipassi ad un incontro. Cortesemente, rifiutai. Quando poi qualche anno dopo feci la goliardia di cantare Bella Ciao cambiando le parole, mi ha infamato. Non ci siamo più chiariti. E non mi ha nemmeno più chiamato”.
In effetti, Guccini nell’aprile 2020 cambiò le parole di Bella Ciao attualizzandole alla modernità e nel fare questo percorso tirò dentro la Meloni, Salvini e Berlusconi, cioè il centro – destra.
“Stamattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor. C'era Salvini con Berlusconi, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar. Ma noi faremo la resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, noi faremo la resistenza come fecero i partigian. O partigiano portali via, come il 25 april”.
La replica della Meloni fu aspra:
“Cosa intende esattamente Francesco Guccini quando dice che con Meloni, Salvini, Berlusconi faranno la ‘resistenza come hanno fatto i partigiani'? Che dovrebbero farci i processi sommari, appenderci a testa in giù, rasarci i capelli ed esporci alla pubblica gogna? Cosa intende quando dice ‘oh partigiano portali via'? Dove dovrebbero portarci questi partigiani? Al confino, in galera, dove? Questa si chiama istigazione all'odio, cari compagni. Ma noi non ci faremo intimorire, mai. Dovete batterci nelle urne, se ne siete capaci”.
Tuttavia a questa vicenda manca un punto che non è stato sottolineato perché pochissimi sono a conoscenza di esso, forse neppure lo stesso Guccini.
Infatti, Giorgia Meloni, in una intervista di diversi anni fa disse che tra i suoi cantautori preferiti, oltre l’ovvio Lucio Battisti considerato una icona di destra (“E noi ancora, ancor più su… Planando sopra boschi di braccia tese” – La Collina dei Ciliegi), c’era anche, sorprendentemente proprio Francesco Guccini che in Cirano canta:
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
Però non la sopporto la gente che non sogna
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco
Questo a ribadire come sia complesso il quadro culturale della destra che nel suo pantheon immaginifico oltre a Evola, Céline, Jünger, Nietzsche ospita anche Che Guevara e - si parva licet componere magnis- Cirano Francesco Guccini che nonostante l’età i fendenti li sa tirare ancora.