Politica

Ucraina, ultimatum di Conte a Draghi. "M5S contro invio di armi non difensive"

Conte: "Il premier e Guerini riferiscano in Parlamento"

Petrocelli, Conte: verrà espulso da gruppo e Movimento


Ultimatum dei 5 Stelle e di Giuseppe Conte al presidente del Consiglio Mario Draghi. Il Movimento 5 stelle vuole evitare una escalation del conflitto in Ucraina e in Parlamento voterà di conseguenza con questo principio che è la "linea del Piave". Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, al termine del Consiglio nazionale. Quella del M5s, ha precisato, "non è una distinzione di armi leggere e pesanti ma di funzionalità e utilizzo degli armamenti".

E questa posizione, ha assicurato, "non spacca assolutamente la maggioranza: il nostro è un contributo e nessuno ci ha mai detto che l'Italia vuole spingere perchè ci sia una escalation militare, questa è la nostra linea del Piave. Noi non vogliamo favorire una escalation militare, ma vogliamo anzi che l'Italia sia protagonista dei negoziati diplomatici in modo che la questione sia orientata verso una soluzione politica giusta ed equilibrata e basata sul rispetto del diritto internazionale".

Su un eventuale provvedimento in Parlamento sull'invio di armi all'Ucraina, ha aggiunto, "noi voteremo conseguentemente e cercheremo di ottenere una piena condivisione da parte delle altre forze che sostengono il governo e riteniamo che ci siano le condizioni per condividere le nostre preoccupazione e perchè il nostro governo in tutti i consessi abbia questo indirizzo politico che è quello di contrastare ogni escalation militare che potrebbe assumere dimensioni sempre più vaste e incontrollabili. Dobbiamo lavorare perchè ci sia un indirizzo politico verso una soluzione diplomatica".

LA NOTA DEL M5S CON L'ULTIMATUM (DI FATTO) A DRAGHI

Movimento 5 Stelle

Il Consiglio Nazionale, riunitosi in data odierna, ha deliberato all’unanimità:

    • di confermare la piena e risoluta condanna dell’aggressione militare condotta dalla Russia contro l’Ucraina, perché contraria ai più elementari principi di diritto internazionale, non provocata e non giustificata;

    • di esprimere profonda indignazione per i ripetuti attacchi arrecati dalle forze militari russe alla popolazione e alle infrastrutture civili che contrastano con il diritto internazionale umanitario e configurano crimini di guerra;

    • di confermare la necessità di mantenere un incisivo piano di sanzioni per dissuadere la Russia dal proseguire nell’invasione e, se del caso, di incrementare il livello sanzionatorio con misure ancora più severe;

    • di opporsi all’invio di aiuti militari e di controffensive che possano travalicare le esigenze legate all’esercizio del diritto legittima difesa sancito dall’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, che rimane obiettivo primario e ragione giustificativa della reazione in corso;

    • di ritenere che l’Italia debba promuovere tutti gli sforzi necessari, in sede europea, euro-atlantica e nei fora internazionali, affinché sia contrastato il rischio di un’ulteriore escalation militare e sia invece favorito il rilancio delle negoziazioni diplomatiche, in modo che il conflitto attuale non deflagri in uno scontro militare di proporzioni sempre più vaste e incontrollabili, ma venga risolto attraverso  una soluzione politica, giusta, equilibrata, duratura e pienamente in linea con i principi di diritto internazionale;