I Radicali al Palazzo di Giustizia di Catania per Borsellino
Dichiarazione di Maurizio Turco della Presidenza
Continua la “Carovana per la giustizia “organizzata dal Partito Radicale in Sicilia dopo il precedente della Calabria. Oggi, mercoledì 9 agosto, alle ore 22 la Carovana per la giustizia del Partito Radicale si recherà al Palazzo di Giustizia di Catania per depositare delle fiammelle affinché si faccia luce sulle recenti dichiarazioni – “25 anni di schifezze e menzogne” – di Fiammetta Borsellino in merito all’inchiesta condotta sulla strage che uccise suo padre, il magistrato Paolo Borsellino.
"Ai magistrati in servizio dopo la strage di Capaci - dice Fiammetta Borsellino - rimprovero di non aver sentito mio padre nonostante avesse detto di voler parlare con loro. Dopo via D'Amelio riconsegnata dal questore La Barbera la borsa di mio padre pur senza l'agenda rossa, non hanno nemmeno disposto l'esame del Dna. Non furono adottate le più elementari procedure sulla scena del crimine. Il dovere di chi investigava era di non alterare i luoghi del delitto. Ma su via D'Amelio passò la mandria di bufali".
"Chiedo scusa, anche pubblicamente e anche per conto di chi non l'ha fatto e avrebbe dovuto, per uno dei più colossali errori giudiziari commessi. Chiedo scusa a innocenti che sono stati condannati all'ergastolo".
Lo ha detto Fiammetta Borsellino, al termine dell'audizione all'Antimafia parlando dei depistaggi delle indagini sull'attentato in cui morì suo padre"
Dichiara invece Maurizio Turco, della Presidenza del Partito Radicale: “Prima di lasciare Catania passeremo davanti al Palazzo di Giustizia ed accenderemo delle fiammelle per fare luce sulle recenti dichiarazioni di Fiammetta Borsellino. Appena le ha pronunciate tutti gli organi di informazione le hanno rilanciate ma subito dopo le hanno seppellite negando a quelle verità un minimo di dibattito pubblico. Un pezzo deviato dello Stato – il regime italiano – ha una sola paura: che i cittadini conoscano, capiscano, decidano. E quindi è esso a decidere di cosa devono venire a conoscenza per meglio orientare la decisione popolare. Al di là della democrazia liberale, non ci sono che derive autoritarie e totalitarie. E come tutti i colpi di Stato, più o meno cruenti, si occupa la tv di Stato per condizionare i cittadini somministrando loro la “corretta informazione”. E non c’è dubbio che fare luce sulle parole di Fiammetta Borsellino sia per loro scorrettissimo”.