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Politica
Il cardinal Parolin? Democristiano. Condanna sia Israele che Hamas...
Cardinale Parolin

Parole critiche su Israele che viene considerato responsabile di “eccessiva reazione”

 

Il cardinal Parolin è un vicentino, introverso e meditativo; a 14 anni è entrato in seminario e ha svolto sempre il suo servizio presso la diplomazia della Santa Sede. È stato nunzio apostolico in Nigeria e Messico, successivamente in Venezuela, quindi in Africa ed in America del Sud, il centro della nuova evangelizzazione. Terre difficili, in cui si è comportato con sapienza, duttilità e circospezione dovuta alla sua formazione diplomatica. Ha collaborato con il potente e controverso Cardinal Tarciso Bertone (conservatore fedele a Papa Ratzinger) che ha sostituito poi nel ruolo di Segretario di Stato vaticano (voluto peraltro dallo stesso Francesco) e cioè quello che politicamente sarebbe un Primo Ministro. È considerato anche lui un conservatore, anche se illuminato dal punto di vista politico.

Sarebbe il Segretario di Stato e cioè il responsabile della politica estera vaticana ma era stato sostituito dal cardinal Matteo Maria Zuppi, una sorta di pretoriano di Papa Francesco che gli aveva soffiato il posto ma da qualche tempo la stella di Zuppi si è offuscata mentre quelle di Parolin è tornata in auge.

E così il prelato veneto si sta prendendo qualche soddisfazione.

Dopo aver bastonato Papa Francesco sulla benedizione delle coppie gay, ieri sulla guerra palestinese ha dichiarato dopo la cerimonia di commemorazione dei Patti Lateranensi:

“È una voce generale, quella che non si può continuare così e bisogna trovare altre strade per risolvere il problema di Gaza, il problema della Palestina…”.

E poi ancora:

“Ho saputo che anche l’Italia…D’altra parte la Santa Sede lo ha detto fin dall’inizio. Da una parte, una condanna netta e senza riserve di quanto avvenuto il 7 ottobre, e qui lo ribadisco; una condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo, e qui lo ribadisco. Ma nello stesso tempo anche una richiesta perché il diritto alla difesa di Israele, che è stato invocato per giustificare questa operazione, sia proporzionato. E certamente con trentamila morti non lo è”.

In effetti quanto dice l’alto prelato non si può considerare poi una grande notizia e cioè sta proseguendo, in maniera diplomatica e più felpata quella che è la politica di Bergoglio abbastanza contradditoria che questa volta se la prende con tutti e due i contendenti senza fare riferimenti al fatto che Israele è stato aggredito per primo ma nel contempo accusa lo stato ebraico di eccessiva reazione.

Se fossimo in altri tempi si potrebbe quasi pensare ad un rigurgito di antiebraismo da parte della Chiesa cattolica che fino a non moltissimo tempo fa considerava il popolo ebraico “deicida”.

E dire che subito dopo l’attacco di Hamas Parolin parlò di “attacco disumano ad Israele” ma evidentemente ora non la pensa più così e forse sottotraccia c’è ancora l’azione di Zuppi e della comunità di Sant’Egidio che essendo di sinistra fa il tipo per Hamas.






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