Politica
Toti: “Sono più povero di nove anni fa
Non mi candiderò come presidente"
L'ex governatore ligure: "Profondo senso di ingiustizia"
Il j’accuse di Toti: “Spaccato della mia vita costruito e indirizzato"
"Ritengo francamente che le accuse, la tempistica, la dinamica e la carcerazione siano state un eccesso". Con queste parole l'ex governatore della Liguria Giovanni Toti, dopo la fine degli arresti domiciliari, risponde al Corriere della Sera.
L'ex governatore racconta come nei tre mesi di domiciliari ha provato un "profondo senso di ingiustizia e un po' di impotenza, anche quella di un sistema politico che si è fatto mettere molto in subordine dal sistema giudiziario". Al centro dell'inchiesta i suoi rapporti con l'imprenditore Spinelli.
"Le intercettazioni dimostrano solo un pezzettino della scena. Ho trovato uno spaccato della mia vita costruito, montato, indirizzato e analizzato sul rapporto con un'unica persona - prosegue Toti -, ma il trattamento che Spinelli ha avuto da me è stato lo stesso di tutti gli imprenditori della Liguria".
Poi precisa che non ce l'ha "con la magistratura, ce l'ho con la politica che ha dato strumenti e leggi che hanno rotto l'equilibrio tra i poteri - aggiunge -. La politica non si rende conto di aver abbassato talmente tanto le difese immunitarie e che oggi la giustizia si è arrogata una sorta di giudizio morale sulla politica".
Per questo "vorrei che le forze politiche prendessero spunto da questa vicenda per un ripensamento del sistema politico, delle responsabilità dei politici - commenta -, degli strumenti di controllo e del finanziamento della politica per tornare a darle almeno la dignità degli altri poteri dello Stato. Io oggi vivo l'espressione più grave di questo conflitto di poteri".
In Liguria ci saranno nuove elezioni. "Ci sarà una lista civica, con o senza il nome Toti. Io non mi candido", conclude.
Toti, la "gamba civica" dirà la sua sul candidato presidente
"Ora chiediamo un giudizio politico su questi nove anni. Saranno i liguri a dire la loro. Ne ho parlato agli esponenti della Lista Toti in un incontro oggi, valutando come ci dovremo e potremo muovere. Io non ci sarò, non correrò né come presidente né come consigliere. Ho dato tutto quello che potevo dare. Darò il mio sostegno ma è evidente che i protagonisti saranno altri". Così l'ex presidente ligure Giovanni Toti ha confermato oggi che non correrà alle elezioni come anticipato ieri dopo la liberazione. "Ne ho parlato ai miei e ad alcuni sindaci che ho incontrato poco fa - ha aggiunto Toti -. Ho appena incontrato Bucci e il sindaco di Chiavari. Lo dirò ad altri sindaci, come Claudio Scajola e Peracchini. L'importante è che non si deve perdere il programma, lo spirito, l'abbrivio, e l'alchimia di questi nove anni tra i partiti della coalizione e la gamba civica. Gamba civica che dirà la sua sul progetto politico e sul candidato presidente".
"Faccio politica da quando sono bambino, l'ho fatta anche lavorando, facendo il giornalista, da privato cittadino. Non ho ancora pensato a quello che farò in futuro. La campagna elettorale si svolgerà forse per un periodo in sovrapposizione al processo ma sono due cose diverse non confliggenti. Io con l'avvocato Savi mi confronterò con i pm mentre i candidati con gli elettori. Certamente darò una mano ai nostri. Daremo tutti una mano. Per chi voterò è scontato". Così Giovanni Toti rispondendo a una domanda sul suo futuro. "Sul mantenimento del mio nome nella lista dovremo fare delle valutazioni - ha aggiunto Toti -. In Liguria l'anima civica è stata fatta dalla Lista Toti e poi dalle liste Vince Genova, Vince Spezia, Vince Sarzana, dalle liste che hanno sostenuto il sindaco Claudio Scajola. Credo che tutto questo mondo civico dovrà confluire in una offerta organizzata. Che sia una o due liste valuteremo. Se sarà più utile una esperienza più ampia la lista Toti convoglierà dentro un contenitore più ampio, se si ritiene più utile spendere il mio nome in memoria di questi nove anni non ho problemi, ma fisicamente non ci sarò in quella lista"