Politica

Il Movimento 5 Stelle è fascista? L'intervista di Farage

 
 
Il Movimento 5 Stelle (M5S) è un fenomeno niente affatto nuovo nel panorama politico non solo italiano ma più generale europeo ed ora mondiale se consideriamo Trump negli Usa; infatti il suo contenuto ideologico è certamente da iscriversi alla famiglia politica del populismo.
Con questo termine, non necessariamente dispregiativo, è da intendersi un agglomerato di valori facilmente riconoscibili: democrazia diretta, euroscetticismo, autarchia, posizioni anti - immigrati, utilizzo di violenza verbale (e qualche volta fisica), culto del “capo", nazionalismo esasperato.
Tutti questi elementi si ritrovano facilmente nei partiti o movimenti definiti di destra o di estrema destra ma il lato in un certo senso interessante del fenomeno è che in patria, in genere, questi  blocchi politici non ricevono categorizzazioni ben precise.
 
Possono anzi addirittura passare per movimenti di sinistra e molti dei loro elettori considerano se stessi e il movimento di cui fanno parte, appunto di “sinistra”.
In realtà si tratta di una ambiguità ben nota e che deriva dall’origine dello stesso fascismo italiano: Mussolini fu inizialmente una personalità di spicco del Partito Socialista e fu anche direttore apprezzassimo dell’ “Avanti !”.
Il cambiamento della visione mussoliniana avvenne con la scelta interventista e quindi nazionalista nella Prima Guerra Mondiale; tuttavia un elemento “socialista” è stato sempre presente nel fascismo e non per niente la Repubblica Sociale di Salò e la carta di Verona si richiamarono direttamente a tematiche prettamente socialiste.
Il Partito di Hitler in Germania si chiamava Nazionalsocialista e il movimento argentino di Juan Domingo Peron mantenne sempre una indecifrabile ambiguità.
Questa ambiguità di fondo è sempre stata presente in tutti i movimenti populisti italiani; giova anche ricordare che Matteo Salvini era presente fino a qualche anno fa nella Lega Nord con un suo movimento, i “comunisti padani” e che ha ufficializzato un endorsement verso il M5S per i ballottaggi amministrativi.
 Inoltre, anche Salvini fino a poco tempo fa sedeva nello stesso gruppo al parlamento con Farage a Strasburgo.
 
Ma veniamo ai M5S.
Al Parlamento Europeo  appartengono al gruppo EFDD, “Europa della Libertà e della Democrazia Diretta” che ha come leader l’inglese conservatore euroscettico  Nigel Farage e il grillino David Borrelli. Se guardiamo wikipedia è collocato ufficialmente a destra:
https://it.wikipedia.org/wiki/Europa_della_Libert%C3%A0_e_della_Democrazia_Diretta
Farage  (leader dell’ Ukip, terzo polo con ambizioni di governo in UK) oggi in una intervista al Corriere ha testualmente affermato: “Siamo in un momento cruciale della storia; i 5 Stelle il 19 giugno conquistano Roma; la Gran Bretagna il 23 giugno  esce dall’ Ue. Grillo ed io distruggeremo la vecchia Unione Europea”.
Dunque il M5S in Europa è considerato di destra mentre in Italia vige la solita confusione, principalmente tra gli stessi elettori e candidati.
Ad esempio, la candidata a sindaco di Roma Virginia Raggi ha affermato di essere antifascista e di avere votato sempre per il Pd.
 
Tuttavia, il fatto che i padri di Di Battista e di Di Maio siano dichiaratamente di destra (e dirigenti di Alleanza Nazionale) deve fare riflettere non perché “le credenze dei genitori ricadono sui figli” ma perché spiega molto dell’ humus culturale del movimento stesso.
Lo stesso Casaleggio tentò una sortita elettorale in Forza Italia.
Grillo sebbene per decenni sia passato, forse a “sua insaputa”, come un personaggio di sinistra
 è forse solo la conferma di una identità politica ambigua che però si risolve abbastanza chiaramente nella matrice fascista.
Emblematica una sua “mistica della nuotata” e cioè l’attraversamento a nuoto dello stretto che non può non ricordare –fatti i dovuti paragoni- un signore romagnolo di tanti anni fa…