Politica
Immigrazione a zig-zag, così parte della magistratura fa l'occhiolino alla sinistra per mettere ko Meloni
Così una parte della magistratura cerca di sopperire alle debolezze delle opposizioni sconfitte dal voto democratico cavalcando l’ondata dell'immigrazione
Immigrazione a zig-zag, così parte della magistratura fa l'occhiolino alla sinistra per mettere ko Meloni
La sezione immigrazione del tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del nuovo centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjadar in Albania affermando “devono essere riportati in Italia” riapre la questione del rapporto fra giustizia-politica-istituzioni. Tale questione, più che legale, è politica.
"Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza: impossibile trattenere chi entra illegalmente, vietato rimpatriare i clandestini - afferma il messaggio sui social del partito della premier Giorgia Meloni -. Vorrebbero abolire i confini dell'Italia, non lo permetteremo".
Questa è l’aria che tira nello scontro politico fra governo e opposizioni, con parte della magistratura sul campo, impegnata a mettere ko l’esecutivo di centrodestra. Opposizioni, in particolare Pd, 5Stelle, Sinistra italiana che, allo stesso giorno della scelta dei magistrati di Roma sulla questione dei migranti in Albania, hanno chiesto all’Europa di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia strumentalizzando la patata bollente dell’immigrazione, usata come trappola per il governo Meloni.
Insomma, c’è uno scontro politico aperto che non risparmia niente e nessuno con l’unico obiettivo di far saltare la Meloni e l’esecutivo di centrodestra. “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, diceva Andreotti. Questo, in sintesi, il quadro.
“Ho convocato un Consiglio dei ministri per lunedì prossimo – ha dichiarato la premier - per risolvere questo problema, per approvare delle norme per superare quest'ostacolo perché penso non spetti alla magistratura dire quali sono i Paesi sicuri ma al governo".
Gira e rigira, sul nodo immigrazione, si torna sempre al punto di partenza riproponendo gli stessi interrogativi: chi decide sugli immigrati, sulle frontiere, sulla sicurezza? Nessuno, neppure la magistratura, può consentire di far entrare in Italia i clandestini.
Ma la questione va ben oltre il pur importante nodo dell’immigrazione, altalenante nei numeri pro-tempore ma tutt’altro che sciolto. Siamo alle solite. Una parte della magistratura cerca di sopperire alle debolezze delle opposizioni sconfitte dal voto democratico cavalcando l’ondata immigrati, di fatto aprendo loro, legali o illegali fa lo stesso, i confini dell’Italia, Paese oggi con oltre 5 milioni 674 mila poveri assoluti (2 milioni 187mila famiglie) come ribadito dall’ultimo Rapporto di Caritas su “Povertà ed esclusione sociale in Italia”.
Questa parte della magistratura punta a non far passare la riforma della giustizia che toglierebbe loro potere. Più in generale, è in piena azione nel gioco politico, fa di tutto per far saltare questa maggioranza di centrodestra e riportare al governo del Paese questa sinistra sgangherata “senza arte né parte”, illusa di tornare a Palazzo Chigi prima delle elezioni politiche, con un blitz di palazzo. Giorgia, meno viaggi in giro per il mondo, meno bla-bla, più sostanza.