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Politica
L'incremento demografico non si ottiene per legge

Ogni giorno che Dio manda in terra un mio amico stramaledice “l’iperantropizzazione del pianeta”, come lui la chiama, e cioè il fatto che l’umanità prolifera con allarmante progressione. Così facendo, sostiene, si avvia alla catastrofe o, ad andar bene, a problemi peggio che dolorosi. A cominciare dalla scarsità di risorse per una tale massa di gente. Ha ragione? Ha torto?

Certo che ha ragione. Ma aver ragione non serve a niente. È inutile sia deprecare il calo demografico in Italia sia l’iperantropizzazione del mondo perché il quantum della popolazione mondiale dipende da miliardi di decisioni individuali. E nel prenderle gli interessati pensano soltanto a sé stessi. Inoltre, se per caso queste decisioni sono dello stesso segno per miliardi di persone, l’effetto riguarda ovviamente miliardi di persone.

È possibile cambiare la tendenza? Facciamo l’ipotesi che gli italiani abbiano smesso di far figli perché, nelle condizioni date, risultano troppo costosi e troppo difficilmente accudibili. A questo punto sarebbe ipotizzabile un mutamento della tendenza se lo Stato si facesse carico dei bambini (più o meno come nel “Brave New World”, di Aldous Huxley) esentando completamente i genitori dalla responsabilità di averli generati. Simmetricamente si potrebbe limitare l’alta natalità in molti Paesi poveri realizzando quelle stesse condizioni sociali ed economiche che in Italia l’hanno pressoché stroncata. Ma è ovvio che simili progetti sono irrealistici. Non sono mutamenti che si ottengono con un atto di volontà o con una legge.

Quando si verifica una situazione del genere è in seguito ad un’evoluzione storica. E per conseguente decisione spontanea dei singoli. In Cina un governo autoritario aveva vietato per legge di avere più di un figlio, con risultati discutibili. Poi lo stesso Paese è divenuto comparativamente prospero, e la gente ha smesso spontaneamente di fare troppi figli.

Quando un fenomeno dipende da decisioni che i soggetti interessati reputano riguardino loro stessi, non c’è predica che tenga. Bisogna osservare il risultato come osserviamo fenomeni su cui non abbiamo il minimo potere, la desertificazione del Sahel o le macchie solari. L’umanità non è un gruppo coerente: è una somma cui si giunge da uno più uno più uno, fino a sette, otto miliardi.

 

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