Ius soli in Aula prima del biotestamento?
Grasso pronto a mettere in difficoltà il Pd
Occhi puntati nel Pd sulla riunione della capigruppo di domani al Senato. Renzi punta ad approvare il biotestamento entro la fine della legislatura. Un provvedimento che per Giuliano Pisapia è una condizione indispensabile per l’alleanza con il Pd. E sulla legge c’è già il "sì" dei grillini, ribadito qualche giorno fa da Di Battista. E, particolare di non poco conto, non c’è una vera e propria levata di scudi da parte di quei centristi che faranno parte della coalizione del Pd.
Ma il timore tra i renziani è che il presidente Grasso possa provare a forzare la mano per mettere in difficoltà il Pd. Come? Spingendo sullo ius soli, per porlo all’ordine del giorno a Palazzo Madama prima del biotestamento.
Una mossa del genere metterebbe in grande difficoltà il Pd. Difficilmente il governo potrebbe porre la fiducia su quella legge, dal momento che una parte della maggioranza (gli alfaniani) è contraria. Perciò il Pd si troverebbe a dover appoggiare il provvedimento, voluto sia da Pisapia che da Bonino, mettendosi in contrapposizione con i futuri alleati centristi. Non solo, se in quest’ultimo scorcio di legislatura il Senato si occupasse subito dello ius soli, sul quale sono stati presentati migliaia di emendamenti e su cui non ci sono numeri certi al Senato, non vi sarebbe poi più il tempo per approvare il biotestamento. Senza contare il tracollo nei sondaggi per Renzi se lo ius soli diventa legge.
In Mdp c’è chi spinge per l'accelerazione sulla cittadinanza ai figli degli stranieri. Il rischio c’è, anche se Renzi ripete a tutti i suoi interlocutori di credere nella "sensibilità istituzionale" del presidente del Senato.
"Se la capigruppo — spiega il renziano David Ermini — decidesse di calendarizzare subito il biotestamento, ci sarebbe la possibilità di farlo passare. Se invece Grasso spingesse per lo ius soli si renderebbe responsabile del suo fallimento perché i numeri non ci sono e, dopo una bocciatura, sarebbe difficile farlo anche nella prossima legislatura. Non solo: così metterebbe a repentaglio pure il biotestamento...".