Politica
Klaus Davi: "Attacco di Salvini ai magistrati inopportuno. E in Emilia..."
Klaus Davi: "Salvini non ha bisogno di toni estremi. In Emilia potrebbe vincere’
Klaus Davi: "Attacco di Salvini ai magistrati inopportuno"
Analista, giornalista e comunicatore d’impresa, Klaus Davi è anche un politico essendo riuscito a farsi eleggere consigliere comunale nel fortino della ‘Ndrangheta, il paese di San Luca (RC), dove nessun esponente politico nazionale va ormai da anni. Parla con Affaritaliani delle elezioni regionali.
Allora Klaus, come vede le prossime regionali?
Penso ci potrebbe essere la sorpresa anche in Emilia. Qualcosa non sta funzionando nella campagna nel Pd nonostante il buon lavoro di Bonaccini in questi anni.
Cosa sbagliano?
Non può chiedere i voti alle gente ripetendo quanto sei bravo, bello e buono e perfetto. Non puoi dire che sei il partito che combatte con le disuguaglianze e poi negarne i presupposti. Nel Pd proprio non capiscono che il concetto di disuguaglianza oggi investe anche chi arriva a fine mese ma magari ha abbassato il proprio status sociale e prova rabbia e rancore per questo.Loro non capiscono che la disuguaglianza non solo un fatto di dati ma anche di posizionamento sociale,.
Sensazione?
Che Salvini sta riempiendo le piazze ovunque. In Emilia la sorpresa potrebbe esserci. Non c’è bisogno di alzare i toni.
Cosa deve fare il Pd?
Abolire la boria, ammettere le proprie debolezze. Creare identificazione. Il governo in larghe fette della popolazione viene percepito, ripeto percepito, come abusivo, frutto di un colpo di mano delle élites. Lo avevo detto a ‘Stasera Italia‘ (Rete 4) quest’estate, Federico Rampini mi aveva sbeffeggiato… Vedremo chi avrà avuto ragione…
Proprio non ci riescono?
Ci vuole uno scatto di umiltà. Spiegare che diversamente, dopo l’autogoal di Salvini, non c’era altra via di uscita. Non dico che sia facile ma il tentativo andava fatto. Loro non studiano neanche i loro ‘modelli’ . Tony Blair fece la campagna che elettorale che lo proiettò nel secondo mandato dicendo : “ecco dove ho sbagliato e non voglio ripetere gli errori fatti”. Cari compagni, basterebbe solo studiare...
Come vede Bonaccini?
Il clima generale non lo aiuta. La sensazione è che in Emilia molti vogliano provare un’altra strada. Pesa negativamente il percepito del governo.
Chi salva di questo esecutivo?
Mi sembra che ne escano bene alcune donne come Teresa Bellanova, che ha saputo posizionarsi e ha il consenso femminile; Paola de Micheli è molto seria, ma il suo compito non è facile; la Lamorgese è competente ma molto, troppo, distante… Mi piacciono anche Roberto Gualtieri, Francesco Boccia, Enzo Amendola.
Conte?
In seria difficoltà, perde troppo tempo per cose marginali. Patisce gli attacchi di Salvini.
Veniamo al Capitano…
Nelle ultime settimane aveva intrapreso un percorso istituzionale. Come se avesse interiorizzato l’idea ‘pazienza se perdo un punto ma almeno mi costruisco un profilo da Premier’. Mettendo una toppa sulla assurda polemica sulla Segre che gli ha procurato una rassegna stampa devastante in Israele e negli Usa. Poi il patatrac sui magistrati…
In fondo si sente accerchiato?
Non può pensare di diventare premier acuendo un conflitto tra poteri dello Stato. Se pensa di avere la forza per scatenare questa contrapposizione , si illude, ma di brutto. Chi gli suggerisce questa strada gli vuole male. Potrebbe anche vincere qualche battaglia, ma alla lunga questo percorso è pernicioso. E poi in Calabria…
Una terra che lei conosce bene…
Prima fa una sacrosanta battaglia per le liste pulite, poi accusa i giudici di volerlo morto. Caro Matteo, gli direi, sarà meglio che la Bestia la gestissi tu e non ti facessi gestire da lei ….. Lui non è Berlusconi, è molto più vulnerabile… Inopportuno anche per la fase delicata che sta vivendo Nicola Gratteri con una inchiesta che lo espone ad attacchi per avere avuto la ‘colpa’ di arrestare le cupole massoniche e mafiose….Mai dimenticare cosa rischiano i giudici in certi contesti.
Così, dice lei, avanza la Meloni?
Certo. È più furba, più politica. Si infila nei dossier che lui non affronta. Salvini doveva usare questo periodo per tracciare un profilo istituzionale, rassicurare l’opinione pubblica internazionale, stringere alleanze strategiche. Invece ha fatto, almeno in queste ore, un pericoloso ritorno al passato dopo una fase positiva e propositiva.
E la variante giudiziaria?
La sollevo da mesi, spezzo zittito nei talk, dai sapientoni…..: la questione delle inchieste esiste. Ma se pensa di diventare il premier dei ‘conflitti istituzionali’, beh, qualcuno ci ha già provato e non è andata proprio benissimo.
Ma il consenso ce l’ha!
R: E chi lo nega! È la sua forza e il suo talento sono indubbi, ma alla lunga l’ubriacatura da piazza potrebbe giocargli contro.