Politica
L'Italia dei valori torna in Parlamento. Anteprima di Affari
Il progetto di rilancio sarà presentato alla Camera il 1° luglio. Idv nel campo del csx, presente alle amministrative. Obiettivo: le prossime politiche
Il gabbiano torna a volare. Era nell’aria, come aveva anticipato nei giorni scorsi il nostro giornale, ma adesso c’è la conferma. Per l’Italia dei valori si riaprono le porte del Parlamento. “Saremo presenti sia alla Camera che al Senato col nostro simbolo”. Con queste parole il segretario del partito Ignazio Messina anticipa la notizia ad Affaritaliani, dando appuntamento al prossimo “1° luglio a Montecitorio” quando in una conferenza stampa sarà dato l’annuncio ufficiale. “Non è un’operazione di palazzo – sono le uniche parole che si riescono a scucire a Messina –. Per avere il nostro simbolo abbinato ad un parlamentare non avremmo certo fatto fatica. Le occasioni si sono presentate, ma non era il nostro obiettivo”.
Qual è dunque la mission? “Coniugare il Palazzo alla società civile. Ed è quello a cui abbiamo lavorato puntando solo alle competenze tra eletti e non – continua il segretario –. Non guardiamo, infatti, a questa legislatura. L’orizzonte è il 2023”. Al rilancio del partito, in realtà, si lavora da tempo. Nell’ultimo mese in maniera più intensa. Poi, l’accelerazione con la messa a punto del programma il 15 e il 16 giugno scorsi, in una full immersion romana. Una due giorni di incontri e breefing, come apprende Affaritaliani, alla presenza del segretario Idv, lontano dal perimetro dei Palazzi capitolini.
Si va dunque verso due componenti nei rispettivi rami del Parlamento. Bocche cucite, al momento, sulle adesioni. “Il prossimo 30 giugno – si limita a dire Messina – convocherò l’esecutivo nazionale dell’Italia valori che è il massimo organo del partito e col quale dovremo condividere tutti i passaggi”. Comunque, della squadra parlamentare – anche se sul punto il segretario né conferma e né smentisce - faranno parte il senatore ex M5s Elio Lannutti, al quale già da tempo il numero uno dell’Idv aveva affidato la gestione del simbolo, con la sola condizione che si lavorasse ad un progetto di ampio respiro. Nel caso di Lannutti, in realtà, si tratta di un ritorno a casa perché il parlamentare viene proprio dal partito fondato da Antonio Di Pietro. Sulla Camera, invece, l’Italia dei valori potrà contare su un’altra ex Cinque stelle: la testimone di giustizia Piera Aiello, da sempre impegnate in battaglie contro mafia e corruzione. La legalità, del resto, è sempre stato il terreno fertile intorno a cui l’Idv ha arato il suo campo. “E lo sarà a maggior ragione con questo rilancio – assicura Messina -. L’attenzione sui temi della legalità e della lotta alle mafie si è abbassata. Noi puntiamo proprio a riportarla al centro dell’attenzione e dell’azione politica”. Dall’economia alla sanità, passando per l’ambiente e la giustizia, insomma, anticipano dal partito, “il filo conduttore sarà proprio la legalità”.
La stessa commissione Antimafia, guidata dall’ex M5s Nicola Morra, per esempio, finisce nel mirino dell’Idv: “A noi – dicono ad Affari – sembra piuttosto sottotono e poco efficace. E, invece, dovrebbe essere protagonista. Soprattutto in vista dell’enorme quantità di risorse economiche del Recovery che saranno in circolazione”. Una fonte vicina al dossier la spiega così: “Dove ci sono soldi è chiaro che le mafie arrivano. Non si può aspettare l’intervento dei magistrati che giustamente arriva dopo. Ciò che serve, a monte, è un rilancio della cultura antimafia, a supporto dell’economia sana e a difesa del lavoro. Solo così si può impedire alla criminalità di prendere il sopravvento”.
I dipartimenti tematici, dunque, sono già delineati. E così, sull’ambiente, per esempio, “la sua tutela va di pari passo alla lotta alle ecomafie”, sulla sanità, “la salute del cittadino è veramente garantita se cessano scandali e truffe e, quindi, se si pone fine allo sperpero di risorse distratte dalle cure”.
L’Idv che guarda al 2023, infine, si presenterà con le idee chiare pure sul fronte economico e su quello della politica estera: “Mentre il dibattito è tutto assorbito dai temi mascherine sì-mascherine no; coprifuoco sì- coprifuoco no, è adesso che bisogna delineare una prospettiva per l’Italia – dice Messina – e capire dove indirizzare le risorse. Vogliamo cominciare finalmente a pianificare gli investimenti sulle nostre Pmi che sono l’ossatura di questo Paese e che hanno risentito di più dalla crisi?”. Sul piano internazionale, infine, l’obiettivo è “un vero protagonismo nel Mediterraneo, una nuova politica estera”: “Del resto - conclude il segretario -, anche su migranti e sicurezza nazionale non possiamo continuare in eterno a circoscrivere il problema alle quote e redistribuzioni dei disperati del mare”.
Accanto alle linee programmatiche, però, qualche altro punto fermo affiora, in vista della presentazione ufficiale del 1 luglio. Il raggio d’azione in cui si muoverà la rinnovata Italia dei valori, per esempio, è definito e sarà il campo del centrosinistra. “Ovviamente – mettono in chiaro – non per partito preso, il confronto sarà sempre sui contenuti”. Proprio in quest’ottica, tra l’altro, il simbolo del gabbiano sarà presente alle prossime competizioni elettorali: “Alle regionali in Calabria il lavoro è già a un livello avanzato – fanno sapere –, ma stiamo ragionando anche sulle città al voto, a cominciare da Roma”.
E Di Pietro? Chissà cosa ne pensa il fondatore di questa rinascita e se dal suo feudo molisano darà una benedizione al nuovo corso. Al nostro giornale dicono soltanto che è informato. Sempre nel rispetto dell’autonomia dei ruoli – concludono -, è sempre stato messo a parte della vita del partito”.