La vittoria di Trump ringalluzzisce Grillo.Ma il M5S è pieno di contraddizioni
Grillo si incorona, in un certo senso, il Trump d’Europa ed ammonisce il nuovo Presidente Usa a non diventare un “moderato”
Partiamo da un comunicato stampa:
USA: GRILLO, TRUMP UN GRANDE, ORA DIVENTERA' UN MODERATO =
USA: GRILLO, TRUMP UN GRANDE, ORA DIVENTERA' UN MODERATO = Washington sbaglia politica estera da vent'anni Bruxelles, 9 nov. (AdnKronos) - Donald Trump "è stato un grande", ma ora che farà il presidente degli Stati Uniti "diventerà un moderato, vedrete". Lo prevede il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, a Bruxelles, a margine di una manifestazione convocata dai sindacati del settore siderurgico. "Ho visto delle analogie - ha affermato il comico - lui è stato un grande: ha fatto un V-Day. Bisogna analizzarlo da quel punto di vista lì: era su tutti i giornali in un modo incredibile. Era contro le donne, contro i gay, contro l'aborto, contro qualsiasi cosa e ha vinto: vuol dire che tutte le informazioni dei grandi giornali mondiali non le leggeva più nessuno. Allora gli imbecilli, i barbari, gli scemi, quelli della Rete, i demagoghi, tutta questa gente qua, che sono definiti così dai grandi filosofi ed economisti di oggi, sono quelli che si sono creati un giro di informazione sotto i radar dei media. Perché i blog capivano quello che stava succedendo". Ma a lei piace il programma di Trump? "Non è questione di piacere o non piacere. Analizzate il fenomeno e che cosa vuol dire, che hanno sbagliato politica estera da vent'anni negli Usa", risponde Grillo. Trump non crede che l'effetto serra sia reale: "Ma può credere quello che vuole: adesso diventerà il presidente e diventerà secondo me un moderato, vedrete", ribatte ancora il leader M5S. (Tog/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 09-NOV-16 13:08 NNNN
Grillo dunque si incorona, in un certo senso, il Trump d’Europa ed anzi ammonisce il nuovo Presidente Usa a non diventare un “moderato”, ma a continuare nel suo populismo dirompente fatto di “vaffa” alle minoranze, dalle donne, agli immigrati, alle banche, al “sistema”.
In effetti più volte si è sospettata una forte componente di destra del Movimento di Grillo ed io stesso ne ho scritto tempo fa proprio su Affari con un titolo eloquente: “Il Movimento Cinque Stelle è fascista?”.
Ne scrivevo dopo la Brexit rimarcando la vicinanza di Grillo a Farage:
In effetti il M5S siede in Europa con movimenti ex fascisti o comunque sovranisti ed identitari.
Però, in Italia, Grillo è caratterizzato da una forte e strutturata componente di sinistra che trova alimento proprio in un certo anarchismo proletario anti - Stato tipico dei gruppuscoli extra - parlamentari degli anni ’70 dello scorso secolo.
Il caso di Roma è del resto esplicativo.
Virginia Raggi ha detto di aver votato sempre a sinistra il Pd (tranne una volta per Italia dei Valori di Di Pietro che facevo il sinistro ma era un uomo di destra) e di essersi identificata da sempre nei suoi ideali e così e per la stragrande maggioranza dei suoi sostenitori spesso fanatici ed invasati.
Tuttavia anche in questo caso una contaminazione è in atto: Raffaele Marra, uomo di Alemanno e chiaramente di destra è uno dei consiglieri più fidati della sindaca Cinque Stelle.
Qualche riflesso di questa ambiguità c’è solo in Luigi Di Maio che ha il babbo fascista e che si sospetta di idee di destra anche se mai lo potrà ammettere apertamente; da notare che anche il padre di Alessandro Di Battista, l’altro “gemello del goal” del M5S, ha il padre fascista ma lui è su posizione terzomondiste.