Politica
Lo schiaffo di Lavrov al ragazzotto Di Maio e la "passione politica" da bar
Le parole di Lavrov resteranno storiche: "La diplomazia serve per risolvere situazioni di conflitto, non per fare viaggi a vuoto e mangiare piatti esotici"
Draghi, Speranza, Di Maio e... la passione politica che è meglio sfogare al bar
Quanto tempo ha parlato Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, con Di Maio? Quanto ne ha impiegato, per capire il tipo, esprimendo un giudizio pienamente centrato, cosa che giustifica la reazione violenta al rifiuto di altri incontri con i russi, comunicato dal nostro Ministro degli esteri al Senato?
Mi dispiace, per il giovanotto che ha una faccia tostissima e si vede messo a nudo dallo sbrigativo e poco diplomatico, immediato commento del collega russo. Gli aveva regalato il suo libro sulla passione per la politica (leggi di più qui), che farà capire, a tutti, ancora di più, che Giggino farebbe meglio a coltivarla al bar, la sua passione. In che mondo siamo finiti?
Un ex bibitaro disoccupato, gira il mondo come ministro degli esteri e parla con Bruno Coppi, fisico italiano, ora italo-americano, forse il maggior esperto di centrali a fusione. Sembra una barzelletta... un vediamo un po', dove arrivano questi qua. Si può avere qualche incontro più assurdo e grottesto, di quello di Giggino col Prof Bruno Coppi anima, mente e braccio del progetto IGNITOR?
Le parole dello scandalizzato Lavrov, sono destinate a restare storiche. Eccole: "(Di Maio ha) una strana idea della diplomazia. (La diplomazia) è stata inventata proprio per risolvere situazioni di conflitto e di tensione, non per fare viaggi a vuoto in giro per le nazioni o per assaggiare piatti esotici a ricevimenti di gala. I nostri partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale. "
Così tutto il mondo conosce il livello di un politico così influente del nostro governo.
Tutto il mondo. Anche Draghi? O lui, come molti sostengono, non fa parte di questo mondo?
Quanto tempo ha parlato con Di Maio, l'ex-Super Mario ancora scioccato dal mega bidone avuto da Mattarella? (A proposito, perché l'amatissimo presidente, una volta rieletto, ha smesso di mostrarsi tutte le sere in TV?) Quanto tempo ha avuto Draghi, per avere prima il sospetto e poi la certezza delle figure che ci avrebbe fatto fare lui, il Re delle banalità, Di Maio, come ministro degli esteri, fino all'incredibile umiliazione di sentirci dire, papale papale, la brutale verità? La diplomazia interviene solo in tempi di pace e quando non ci sono tensioni? La politica, e quindi la diplomazia, ci hanno ricordato, "dovremmo imparare a usarle in modo professionale... ".
Cioè dovrebbero essere nelle mani di persone serie. Noi abbiamo avuto il glorioso periodo, finito pure male, di Mani pulite, ma... non serie.
Insomma, a conti fatti, il Super Mario, non avendo avuto il coraggio, dato dal facile prevedere il finale a cui saremmo andati incontro, di liberarsi del Trio Los Canos Speranza, Di Maio e Lamorgese, s'è comportato come una ... timida signorina, terrorizzata dalla perdita d'equilibrio. Almeno dopo un anno, nell'essere moralmente spinto a continuare l'imprevisto supplizio, avrebbe dovuto non dar prova della sua rabbia, quasi sclerando coi mimistri allibiti, ma avrebbe dovuto affrontare il bidonaro restato al Colle con l'aut-aut "O io, o loro! Ne va della mia reputazione!"
Lo schiaffo all'inconsistente ragazzotto Di Maio, è uno schiaffo anche ... per la Signorina!
Di Maio umiliato e distrutto. Anche se continuando a essere pagato come Ministro degli esteri, almeno lo facesse stare zitto.
E l'innominabile Speranza?
“Inutile tirannia”, titola il giornale inglese “The Spectator” con un articolo a firma di Nicholas Farrell, demolendo l'obbligo di vaccino e green pass all’italiana, mentre il New York Times accusa il Cdc: “non sta pubblicando i dati su booster e ricoveri e quindi sull’efficacia dei vaccini”. Borgonovo in tv: “perché nessuno indaga sui 5000 morti con doppia e terza dose?”