Politica
Lucia Azzolina: "Mi batto per la scuola, anche se hanno tentato di ammazzarmi"
Per la prima volta l'ex ministra parla dell'attentato subito ad Agrigento, ma anche della sua vita privata e di un amore iniziato da poco
Nel suo libro lei parla di questi attacchi sessisti, citando anche diversi articoli di giornale. Eppure, pochi giorni dopo l'uscita in libreria, il sito di “Libero” ha pubblicato un articolo dal titolo “Lucia Azzolina a Tagadà? Collant neri, tacchi e minigonna: look da impazzire, si ferma lo studio”. Come si è sentita?
“(ride) Devo smentire 'Libero' perchè non era una minigonna, anche perché non ho quasi mai portato minigonne in vita mia! Se anche fosse stata una minigonna, comunque, non è per quello che deve essere giudicata un'esponente politica. Devo dire, però, che al di là del titolo l'articolo non era volgare. Ci tengo a dirlo, perchè con 'Libero' non ho mai avuto un gran bel rapporto, ma all'interno di quell'articolo non c'era alcuna volgarità. Ho visto cose peggiori, anche da parte di altri. Il primo attacco vero che ebbi fu fatto da “L'Espresso”, nel giorno della lotta alla violenza contro le donne, era il 25 novembre 2018. Un articolo molto brutto”.
Il tema del rispetto nei confronti delle donne è purtroppo di enorme attualità e so che in Parlamento state cercando un'alleanza trasversale per approvare delle norme più efficaci. Casi come quello di Greta Beccaglia che tipo di immagine restituiscono del nostro Paese?
“Stiamo provando il più possibile a collaborare in Parlamento e, per quanto mi riguarda, per queste battaglie non esistono colori politici. Ho difeso personalmente in aula diverse colleghe attaccate con insulti sessisti e su Twitter ho difeso Giorgia Meloni, che non stimo. Le donne devono imparare a fare squadra, soprattutto quelle che stanno in politica. Oggi il tema della violenza sulle donne è di estrema gravità: in Italia c'è un femminicidio ogni tre giorni. Sono crimini che distruggono anche la vita di chi resta, oltre a quella della vittima. Abbiamo fatto il Codice Rosso, ma evidentemente non basta: bisogna fare di più per fermare questa mattanza, indegna di un Paese civile. E anche gli uomini devono fare la loro parte”.
Un segnale fortissimo sarebbe l'elezione di una donna alla Presidenza della Repubblica: quante chance ci sono che ciò avvenga?
“Io ne sarei felicissima, sarebbe un segnale di civiltà, ma non so quanto l'Italia sia pronta. O meglio: non so quanto la classe politica italiana sia pronta. Alla Camera dei Deputati c'è una sala molto bella, con le foto delle donne che hanno fatto la storia della Repubblica. Poi ci sono due specchi, a simboleggiare le due cariche che nessuna donna ha mai ricoperto: la Presidenza della Repubblica e quella del Consiglio dei Ministri. In questo modo, qualunque donna può immaginarsi in quei ruoli. Sarebbe bello se almeno uno dei due specchi potesse essere sostituito dal ritratto di una donna”.
Ma il Movimento Cinque Stelle ha una candidata donna per il Quirinale?
“Beh, come noto, qualsiasi nome fatto ora verrebbe automaticamente bruciato, ma il M5S sarebbe ben felice di avere una donna Presidente della Repubblica”.
Come giudica il momento attuale del M5S, con la nuova leadership di Conte? Della famosa alleanza strutturale con il centrosinistra si parla da tempo, ma la sua concretizzazione sembra molto lenta. Immagino che per lei sarebbe un'ipotesi gradita, visto che culturalmente si riconosce nell'area progressista?
“Sì, mi riconosco in quei valori e mi è spiaciuto vivere in un Paese nel quale non li ho mai visti realizzati. Chissà che cementando questo nuovo asse progressista non si riesca ad agire su alcuni diritti che tuttora mancano. Il M5S è arrivato al punto nel quale finalmente si sta dando una struttura, con Conte e con tutti quelli che lo stanno aiutando. Questo è fondamentale, così come lavorare bene sui territori. Non credo che si possa più sbagliare. Credo che ci voglia coraggio, perché la nostra identità va salvaguardata, ma in un'ottica di cambiamento. Eravamo un movimento molto giovane e il fatto di aver governato in tre esecutivi diversi ci ha fatto maturare non poco. Il cambiamento del M5S non va inteso come crisi, ma va semplicemente governato”.
Questa sfida del radicamento richiede anche mezzi economici: non è stato un errore aver rimpiazzato il finanziamento pubblico con il 2x1000? Questo si lega anche al discusso tema dei politici che hanno un lavoro al di fuori dalle istituzioni. E voi siete stati molto critici nei confronti di Matteo Renzi, che peraltro non è l'unico a fare anche “altro”...
“Su questo non sono d'accordo. Il 2x1000 resta una scelta del cittadino, che può decidere se devolverlo o meno. Renzi forse ha dimenticato cosa significhi fare politica per i cittadini e non per se stessi. Io ho restituito più di 100.000 euro, al momento, e le garantisco che la politica si può fare lo stesso. È chiaro che con maggiori risorse economiche si arriva più lontano, ma bisogna lavorare per gli altri, non per se stessi. Per fare politica non hai bisogno di avere due milioni sul conto corrente: basta molto meno e noi del M5S questo lo abbiamo dimostrato. Puoi prendere una sede sul territorio che costi poco, non serve la reggia di Versailles”.
A proposito di Renzi – e chiarito che lei si sente più vicina al centrosinistra - da chi si sente più lontana? Dagli ex colleghi di governo della Lega o dai neocentristi Renzi e Calenda?
“Io credo che in Renzi inizialmente abbiano creduto un po' tutti. Poi ha dimostrato il vero carattere che ha e in questo momento sta lavorando per se stesso, non per gli italiani. Dal punto di vista delle idee, io sono totalmente lontana da Salvini e Meloni. Anzi, non nego che spesso temo le idee che hanno e l'odio che esprimono con i loro post. Per me la politica dev'essere inclusiva, quindi il loro modo di farla non mi piace. Salvini è tutto fumo e niente arrosto: se parliamo della Lega, io preferisco Zaia, che vedo molto più concreto e forse anche più onesto rispetto a Salvini che, in base a dove soffia il vento, prova a parlare alla pancia del Paese. Salvini è quello che nel luglio del 2020 diceva che lo stato di emergenza che stavamo per prorogare come Governo Conte II rappresentava il nemico dell'Italia, perché l'emergenza pandemica era finita. Cosa sarebbe successo all'Italia se ci fosse stato Salvini a governarla nel 2020?! Il problema dell'Italia è che non c'è una destra liberale, a parte Forza Italia, che peraltro è in difficoltà”.
Invece con Renzi e Calenda c'è ancora modo di ricomporre il quadro del centrosinistra allargato?
“È difficile, perché è un problema di fiducia. Nel momento in cui tu hai Renzi che puntualmente butta giù i governi, è complesso andare a parlare con lui, perché sai che ti accoltellerà alle spalle in qualsiasi momento”.
A destra invece Meloni ha fatto discutere parlando di “un patriota al Quirinale” e poi facendo il nome di Silvio Berlusconi. Che cosa ne pensa?
“Intanto bisognerebbe capire che cosa si intenda per 'patriota'. Per me 'patriota' è Sergio Mattarella, che ha dimostrato di amare tantissimo il nostro Paese. Poi, per quanto riguarda Berlusconi, ho delle idee molto chiare, per quanto personali: credo che il Presidente della Repubblica debba rappresentare la massima unione per il Paese e quindi debba essere stimato un po' da tutti, mentre Berlusconi è stato molto, molto divisivo in passato. E lo è ancora adesso, anche se ora dice che gli piace il Reddito di Cittadinanza. A me, come esponente M5S, non basta. Doveva riconoscerlo prima, non alla vigilia delle elezioni”.
Si dice che molti esponenti del M5S non dimenticheranno mai la sua celebre frase sul fatto che a Mediaset diversi di loro sarebbero finiti a “pulire i cessi”...
“E anche io me la ricordo bene! Fu una frase molto offensiva e un'ingiusta generalizzazione, anche perché molti nel M5S hanno studiato e avevano un lavoro alle spalle già prima della politica. Comunque, per me al Quirinale ci vuole un profilo di alto spessore e anche, se posso, con una moralità riconosciuta. Non mi sembra che queste caratteristiche possano identificarsi in Berlusconi”.
Chiuderei con una curiosità, visto che tutti i suoi collaboratori la descrivono come una persona che lavora moltissimo...
“Forse troppo! Però mi piace molto, mi tiene viva”.
Ecco, forse anche per questo si sa pochissimo della sua vita privata, sulla quale so che è molto riservata. Però scrivere un libro è anche un modo per raccontarsi e quindi le chiedo: ma lei cosa fa nel (poco) tempo libero che le resta a disposizione?
“Passo il mio tempo libero con mia sorella, che amo moltissimo, e da questa estate anche con il mio compagno... Perchè sì, ora c'è un compagno: questo è lo scoop per affaritaliani.it, ma per il momento preferisco non dire altro su di lui, se non che sono molto contenta di averlo incontrato. Per il resto ascolto la musica, guardo i film e anche le fiction. Sono appassionata di 'Grey's Anatomy' - sono arrivata alla 16esima stagione - e quando ho tempo mi piace molto leggere le biografie, anche quelle di personaggi politici. Recentemente ho letto l'autobiografia di Michelle Obama, che ho trovato bellissima e che le consiglio. Anche lei descrive le difficoltà delle donne che fanno politica, perché anche in America ci sono problemi simili ai nostri. E poi mi piace moltissimo sia nuotare che cucinare. Due settimane fa ho fatto una pizza che era buonissima, visto che lo ha riconosciuto persino mia sorella, che è molto severa nel giudicare i miei piatti, essendo più brava di me a cucinare. Poi a volte faccio gli arancini al pistacchio”.
Squisiti, ma da siciliana può aiutarci a fare chiarezza sullo storico equivoco tra chi dice “arancino” e “arancina”?
“Nel Palermitano si dice al femminile, 'arancina', mentre dalle mie parti, tra Siracusa e Catania, si dice 'arancino', al maschile. È una diatriba tutta siciliana. E poi, per chiudere il quadro familiare, c'è il mio amore più grande: la piccola Dea, la gattina di mia sorella, che io chiamo 'la mia nipotina', che supera tutti, compreso il mio compagno e mia sorella”.
Immagino che nel caso del suo compagno sia solo questione di tempo, poi riuscirà a scalare la classifica...
“(ride) Certo, infatti con lui scherzo sempre su questo trasporto per la gatta... che comunque è davvero forte, perché i gatti sanno conquistarti”.