Politica
M5s, Conte archivia Grillo e vira sul suo partito. "Padre padrone, ha scelto"
Due ministri sono pronti a seguirlo: Patuanelli e D'Incà. "Il ritorno a Rousseau? Sarà un boomerang". "Un centinaio di parlamentari con l'avvocato"
M5s, Conte archivia Grillo e vira sul suo partito. "Padre padrone"
Il M5s non trova pace, la guerra interna continua senza esclusione di colpi. Beppe Grillo ha gelato tutti con le sue parole sull'ex premier Giuseppe Conte, che avrebbe dovuto prendere le redini del nuovo partito: "Inadeguato, senza capacità manageriali". La prima reazione dell'avvocato è stata di puro sconcerto. Stato d’animo che Giuseppe Conte, attaccato fino a notte al telefono, - si legge sul Corriere della Sera - ha condiviso con i tanti parlamentari e «big» del Movimento che lo hanno chiamato: «Beppe ha fatto la sua scelta, essere il padre padrone della sua creatura». Per questo, si è sfogato Conte, «per quattro mesi ho lavorato a un progetto politico serio e credibile». Ma poi è arrivata la botta, la mossa che nello staff di Conte giudicano «autodistruttiva». La scelta di tornare con Davide Casaleggio e di indire il voto sulla piattaforma Rousseau è vista nella war room di Conte come «uno sfregio», che «potrebbe rivelarsi un boomerang per Grillo».
Conte - prosegue il Corriere - aveva detto «non ho una doppia agenda, non farò un mio partito». Ma adesso che «Grillo ha innescato il terremoto» lo scenario è cambiato, il M5S rischia l’implosione e la suggestione di creare una nuova forza politica è tornata a farsi sentire, anche per le pressioni che arrivano da tanti parlamentari. Scioccati per la violenza con cui il garante ha buttato giù dal piedistallo l’ormai ex leader in pectore, deputati e senatori hanno cominciato a contarsi. Tra i ministri leali a Conte ci sono Patuanelli e D'Incà. Tra i parlamentari che sperano nella scissione, si parla di «un centinaio tra deputati e senatori» pronti a seguirlo.