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M5s, Conte torna all'idea iniziale: farsi un suo partito. Con Grillo è rottura

Tentativo in extremis di mediazione da parte di Di Maio, Patuanelli e Fico. Ma il garante non cede, vuole un ruolo centrale

M5s, Conte torna all'idea di farsi un suo partito. Con Grillo è rottura

Il M5s prosegue nella sua guerra interna. Conte e Grillo sono ad un passo dalla rottura, il garante non ha gradito il rulo che gli ha disegnato l'ex premier nel nuovo Statuto del partito. C’è molto di personale, - si legge su Repubblica - nel duello di queste ore. C’è Giuseppe Conte tentato di mollare tutto, se non potrà avere la libertà di cambiare chiesta dal primo giorno, con un piano B già pronto: quella lista personale che già mesi fa era stata quotata al 10% e che secondo i suoi sostenitori potrebbe andare ancora oltre. E c’è Grillo, che non si è sentito abbastanza tenuto in considerazione, che paga un isolamento dovuto anche alle sue vicende personali e minaccia ora di mandare tutto in aria.

Grillo crede - prosegue Repubblica - di poter essere l’unico custode della linea M5S. Del resto, nello Statuto attuale all’articolo 8 si legge, tra le altre cose, che al Garante è affidata «l’interpretazione autentica non sindacabile del presente statuto». È lui a nominare il tesoriere, lui a indicare gli esponenti del comitato di garanzia. Le conseguenze sarebbero nefaste e a capirlo sono coloro che in queste ore stanno lavorando per una composizione: il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, quello degli Esteri Luigi Di Maio. Ma Grillo ha messo nero su bianco richieste su cui non vuole tornare indietro. E Conte pensa che accoglierle vanificherebbe ogni sforzo di rinnovamento.