Politica

M5s: Draghi, per Di Maio una “risorsa”.Per Di Battista “l’apostolo dell'élite”

Draghi, ultima frontiera di scontro e di diversa visione fra Di Maio e Di Battista. Un tandem non più indissolubile

''Tutte le risorse di questo Paese in questo periodo critico dell'Italia, nella peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi, serve che vengano impiegate nei posti dove abbiamo bisogno. E Mario Draghi è una risorsa per l'Italia”, dichiarazione 1. “Il divino Draghi ha diretto l’acquisizione da parte della Repubblica italiana di titoli speculativi che hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, arricchito le banche private ed impoverito le casse dello Stato”, dichiarazione 2. La prima l’ha pronunciata il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso di una intervista al programma Non stop News su Rtl.102.5. La seconda dichiarazione l’ha fatta l’ex deputato M5s Alessandro Di Battista, in un articolo pubblicato su Tpi lo scorso 31 agosto.

Due valutazioni sull’ex capo della Bce diametralmente opposte e che evidenziano una visione delle cose ormai differente fra i due amici pentastellati. Non che sia la prima dicotomia che si registra. Nell’arco delle due esperienze di governo del M5s i punti di contrasto sono stati diversi fra i due ex colleghi. L’ultimo, prima di Draghi, fra il Movimento "governativo" (Di Maio-Grillo) e quello "di piazza" (Di Battista-Casaleggio) si è consumato attorno all’idea dello stesso Di Battista di indire urgentemente un congresso, lo scorso giugno. Idea che il leader genovese bollò con la frase “c’è chi vive nel giorno della marmotta”. Ma se questa è una questione prettamente di organizzazione interna e di “auto-rinnovamento”, il giudizio differente che emerge su una figura come Mario Draghi, da parte dei due volti più noti all’interno del M5s, prefigura una difficile e paciosa coesistenza futura delle due anime che abitano il M5s.