Politica

M5s, la frattura interna è insanabile. Sono stati in 35 a votare contro il Mes

Il silenzio rumoroso di Di Battista e la rivolta contro il reggente Vito Crimi: "Deve dimettersi. E' stata una Caporetto"

M5s, la frattura interna è insanabile. Sono stati in 35 a votare contro il Mes

Il M5s nonostante il sì al Mes, resta profondamente spaccato all'interno. I grillini escono dal Senato con un sospiro di sollievo, perché sono riusciti ad evitare una defezione di massa che avrebbe messo a rischio il governo, ma devono prendere atto di una spaccatura importante con quasi 25 deputati e una decina di senatori che votano contro o non partecipano. Vito Crimi, il reggente, - si legge sul Corriere della Sera - minaccia sanzioni: "Nel Codice etico si parla di rispetto del principio democratico di maggioranza, chi ha votato contro si prende le sue responsabilità. Il M5S è un’associazione politica solidale, non è un’azienda". Dalla Camera, però, gli arriva una stilettata da Raphael Raduzzi: "È stata una Caporetto. Questa risoluzione manda Conte a firmare una terribile riforma del Mes. Crimi dovrebbe dimettersi immediatamente da un ruolo che non è il suo per un errore così madornale che, con un’inversione a 180 gradi, rischiamo di far pagare caro al Movimento".

Ma la fronda - prosegue il Corriere - è minoritaria e al Senato Barbara Lezzi fa rientrare la sua protesta, forse per evitare sanzioni che impedirebbero l‘entrata nel nuovo organismo collettivo. Non è un caso che siano rientrati nei ranghi altri candidati alla nuova governance, come Nicola Morra e Elio Lannutti. E che Alessandro Di Battista sia precipitato in un silenzio rumorosissimo, segno che evidentemente vuole evitare lo strappo per continuare la battaglia da dentro. Anche Di Maio aveva parlato di "riforma peggiorativa", e persino Beppe Grillo, che era intervenuto con un post anti Mes. Un caos che dovrà trovare una forma nei prossimi passi organizzativi e nel nuovo rapporto con Davide Casaleggio.