M5s Di Maio a rischio, l'Avv. Borrè: "Primarie potrebbero essere invalidate"
Secondo il legale che ha vinto la causa per le Regionarie siciliane, anche le primarie per il candidato premier potrebbero essere annullate dal giudice
Le Primarie che hanno incoronato Luigi Di Maio candidato premier per il M5s, con poco più di 30mila voti, potrebbero essere legalmente invalidate come le Regionarie siciliane che hanno visto prevalere Giancarlo Cancelleri.
La dichiarazione proviene da una fonte autorevolissima, ovvero l'avvocato Lorenzo Borrè, già legale -di notissimi personaggi pubblici dell'area della Sinistra, ma anche di Erich Priebke per una causa di diffamazione (a riprova della trasversalità della sua azione legale). L'avvocato, ex simpatizzante pentastellato divenuto popolare per le sue cause contro il M5s, tutte vinte, viene dipinto da certa stampa come una sorta di deluso in cerca di rivalsa; un aspetto che invece, per chi lo conosce bene, è quanto di più lontano dalla sua indole. Italo-tedesco, uomo integerrimo, marito e padre affettuoso, appassionato di alpinismo e accanito lettore, Borrè è un avvocato d'altri tempi, totalmente devoto al Diritto. La pioggia di ricorsi contro il m5s che gli sono stati affidati, a partire dagli espulsi di Roma e Napoli, per passare al caso di Marika Cassimatis, alle Regionarie siciliane, fino ad arrivare alle votazioni per il candidato premier, non deriva da una sorta di rivincita dettata da una delusione personale, quanto invece da una carriera improntata sul rispetto per la Legalità, in ogni sua forma.
Intervistato nella trasmissione Un Giorno da Pecora su Radio Uno, l'avvocato Borrè ha alluso senza sbilanciarsi troppo a una nuova tegola che starebbe per cadere sul Movimento: "Ci sono le stesse probabilità di invalidare le primarie che c'erano per invalidare le Regionarie in Sicilia. Ci sono buone probabilità, sono sicuro".
Il motivo è semplice ed è sempre il legale a esplicitarlo: "In primo luogo perché ogni volta vengono promulgate nuove regole che confliggono con quello che dice lo statuto, il quale prevede che per partecipare alle primarie sia necessario non avere condanne penali e credere nel movimento. L'ultima volta è stato introdotto, implicitamente, il concetto di casta".
Ma ecco la vera bomba lanciata dall'avvocato: "Due espulsi si sarebbero voluti candidare ma al momento non vogliono pubblicità e quindi non faccio nomi". Sull'identità dei due misteriosi espulsi ricorrenti c'è assoluto riserbo, ma nelle chat segretissime del m5s ferve la preoccupazione, mentre una cospicua parte dei simpatizzanti grillini, pur facendo buon viso a cattivo gioco, fatica ancora a digerire quelle che in molti considerano delle primarie-farsa. E nel caso in cui queste ultime fossero invalidate, la popolarità di Luigi Di Maio, candidato già azzoppato da una scarsissima partecipazione alle votazioni che l'hanno visto vincitore, subirebbe un colpo durissimo... specie con la minaccia di scissione da parte del suo più acerrimo rivale interno: Roberto Fico e dei suoi molti fedelissimi pronti a seguirlo.