Politica
M5s, quando Di Maio diceva: "Da noi indagati non si candidano, punto e basta"

Ora invece lui può candidarsi alle primarie del Movimento per scegliere il possibile premier
Alle primarie M5s per scegliere il candidato premier grillino oggi possono partecipare anche gli indagati. E' quello che viene già definito "lodo Di Maio", ovvero una deroga alle regole per permettere a Luigi Di Maio di potersi candidare come possibile presidente del Consiglio pentastellato.
Buffo che fosse lo stesso Di Maio, qualche anno fa, a dichiarare e ribadire: "La questione è molto semplice. Qui da noi gli indagati non si candidano, punto e basta", come testimonia questo video del Fatto Quotidiano, ai tempi in cui, a metà settembre 2014, per scegliere il candidato della Regione Emilia-Romagna venne fatto fuori dalle primarie Antonio De Franceschi, ex consigliere regionale del m5s. Nello stesso frangente, la deputata Roberta Lombardi, ex capogruppo alla Camera dei Deputati e ora candidata Presidente della Regione Lazio per il m5s, sottolineava, come Di Maio, che il "gesto" (di non candidare gli indagati) era più importante della "persona", e che il Paese aveva tanta sete di "moralità". "L'importante è il messaggio, tutti sono sostituibili, nessuno è indispensabile".
Uno vale uno? Qualcuno - evidentemente - vale di più.