Home

M5s, Meloni ruba un pezzo alla Raggi. Ex fedelissimo va con Fratelli D'Italia

Marco Zonetti

Continua l'ecatombe romana. L'ex minisindaco Paolo Pace entra in Fratelli d'Italia e, miniera d'informazioni, fa tremare tutta la giunta e anche Grillo

L'amministrazione di Virginia Raggi si sfalda giorno per giorno e Giorgia Meloni ne approfitta accrescendo le proprie file. Dopo le consigliere Francesca Grosseto al Municipio XII e Isabel Giorgi al XIII, ecco che Paolo Pace, ex presidente del VIII, feudo di Daniele Frongia e Salvatore Romeo, passa a Fratelli D'Italia.

Fin dalla sua elezione, Pace, ex fedelissimo della sindaca e di Frongia, si è scontrato aspramente con l'ala più "talebana" del suo municipio legata a Roberta Lombardi, e dopo vari mesi di tira e molla, alla fine ha rassegnato le dimissioni. Il Messaggero con Simone Canettieri oggi riporta la notizia del passaggio di Pace con la Meloni: "A giorni, anche domani potrebbe essere quello buono, l’ex presidente dell’VIII municipio Paolo Pace, il già vice Massimo Serafini e un altro pugno di consiglieri capeggiato da Rita Brigida annunceranno in una conferenza stampa – con «Giorgia»-il passaggio a FdI. […] Adesso tocca a Pace e a suoi fedelissimi. «E non finisce qui – ragiona un dirigente di lungo corso di FdI -: la verità è che gran parte degli eletti grillini, penso a un buon 80%, ha un’anima di destra con valori ben precisi. Quindi,appena aprono gli occhi, vanno dove li porta il cuore»".

Il M5s, un partito vicino alla destra... non esattamente una novità. Gran colpaccio della volpe Giorgia Meloni, che si aggiudica un ex presidente grillino del suo quartiere (la Garbatella) e che si pone così in diretta concorrenza con la sindaca Raggi, portandole via un altro elemento. Paolo Pace, un tempo così vicino a Raggi e  all'ex vicesindaco Frongia, ha molti sassolini (macigni, in realtà) da togliersi contro il M5s romano che lo ha, di fatto, emarginato e costretto a dimettersi, ed è depositario di una tale mole d'informazioni sulla Garbatella e soprattutto sulle dinamiche interne della parte romana del Movimento da far paura non soltanto alla Raggi, ma anche agli stessi Grillo e Casaleggio.