M5s, Michela Brambilla e animalisti contro Chiara Appendino: "No allo zoo"
Un corteo di mille persone contro la sindaca che fa "tornare indietro la città" e "capace solo di promesse elettorali"
Michela Brambilla è su tutte le furie e il suo bersaglio è Chiara Appendino, sindaca di Torino e "fiore all'occhiello" del Movimento Cinque Stelle.
”È inaccettabile che ai giorni nostri ci sia ancora chi pensa di aprire zoo, luoghi crudeli e di prigionia, che spogliano gli animali della loro dignità” tuona la presidente del Movimento animalista riguardo alla riapertura dello zoo di Torino. E le sue parole hanno infiammato un corteo di oltre mille persone in cui hanno sfilato, come riporta Il Secolo d'Italia "tutte le principali sigle dell’animalismo italiano, tra cui Lav, Enpa, Oipa, Leidaa, Lega del Cane, Leal, Lac, Animalisti onlus e Sos Gaia”.
La Brambilla non ha fatto sconti alla sindaca torinese: i grillini sono ”capaci solo di fare promesse elettorali” e di “fare tornare indietro la città”. Questo perché stanno mandando in porto il progetto di concedere ai privati l’area in cui fino a trent'anni fa sorgeva il vecchio zoo, per aprirne un altro.
“Chiediamo alla giunta Appendino di rispettare i patti elettorali e la parola data agli elettori”, intimano le associazioni. Anche perché, il programma del m5s prometteva di ”definire precise misure atte a sfavorire la detenzione a qualsiasi titolo di animali selvatici ed esotici in strutture fisse o temporanee”, proponendosi di tutelare l’ambiente ”come bene di tutti” e di ”migliorare la vivibilità degli spazi verdi e degli spazi comuni”.
Tutto questo, sostengono gli animalisti, a Torino è stato seppellito sotto il peso degli interessi economici e del lucroso progetto di una società privata che punta ad attrarre mezzo milione di visitatori l’anno esibendo animali detenuti, come riporta Il Secolo D'Italia.
"Torino ha ben altre attrattive" ha dichiarato l'onorevole Brambilla "e non ha certo bisogno di condannare alla sofferenza creature meravigliose, per di più ”regalando” ai privati un’area pubblica. Gli animali devono vivere nel loro ambiente naturale. Chi se ne dimentica e non tiene in alcun conto le loro sofferenze, non offende solo la natura ma anche il sentimento della maggioranza degli italiani”.
"Prima Fassino, ora Appendino, stessa vergogna per Torino!" gridano gli animalisti nel corteo. Anche a Torino, a quanto pare, come a Roma, il vento non è cambiato.