Politica
M5s, Raggi volta le spalle a Conte. Programma per Roma discusso su Rousseau
La sindaca ha scelto la piattaforma di Casaleggio per ricevere consigli dai cittadini in vista della sua ricandidatura
M5s, Raggi volta le spalle a Conte. Programma per Roma discusso su Rousseau
Il M5s continua nella sua guerra interna. Non c'è pace per la nuova era Giuseppe Conte, sono troppe le cose che non funzionano per dare vita al nuovo partito che l'ex premier ha in mente. Ieri il nuovo leader ha chiuso ogni possibile trattativa con Rousseau: “Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare. Su questo c’è poco da scherzare, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele, civili e penali”. Insiste, Conte, su “tutti gli strumenti per contrastare eventuali abusi, a cominciare dalla richiesta di intervento al Garante della Privacy".
Ma - si legge sul Fatto Quotidiano - se anche l’ex premier rifacesse il partito da zero, non si può scongiurare il rischio che Casaleggio, che andò insieme a Luigi Di Maio a depositare dal notaio gli atti dell ’attuale associazione, possa continuare a usare il nome del Movimento stesso". "Siamo pronti. Questa impasse - prosegue Conte - sta rallentando il processo costituente ma non lo bloccherà. Verrà presto superata, con o senza il consenso di Casaleggio”. Il consenso, va detto, è una chimera a cui nessuno crede più: “Ora Davide si sente ancora più forte”, avverte chi lo conosce bene. Figuriamoci dopo che ieri la (ri)candidata sindaca M5S a Roma, Virginia Raggi, ha scelto proprio la piattaforma “nemica” per il percorso che porterà gli iscritti a scrivere con lei il “programma partecipato” per la prossima consiliatura.
Un problema in più da affrontare per Conte, costretto già a fare i conti anche con il problema relativo a Beppe Grillo e all'accusa di stupro di gruppo ai danni di una ragazza per il figlio Ciro e i suoi amici. Il video in difesa di Ciro si è rivelato un boomerang e ora il garante è sempre più ai margini per la ricostruzione del nuovo partito, in un momento cruciale.